Fletcher

Fletcher LXXXIV


 
"Ho bisogno di vedere Van Huijten e Ganopulos" Fece poi, quasi riprendendo coraggio e piantando i suoi occhi dentro quelli di Christine. "Pensi davvero che ti sarà utile?" "Non capisci? Il rapporto fra Percace e il vecchio è consolidato da anni attraverso quel monitoraggio psichiatrico della valle. Troppe cose non quadrano, e possiamo davvero fidarci di tuo zio? Dopo la scoperta della baracca sull'abisso Benjamin Van Huijten sembra un'altra persona. Adesso è sedato e molto confuso, oppure esaltato e aggressivo se gli hanno davvero iniettato della benzedrina. Christine, quella notte dall'alto del tetto ho visto una donna avanzare attraverso i prati. Era vestita come una signora di qualche anno fa e sembrava passeggiare seguendo un proprio pensiero fisso, maniacale. Mi ha fatto una paura del diavolo ed erano le tre di notte con la luna piena. è entrata in chiesa fino a mettere il piede sul primo gradino della nostra scala. Poi se n'è andata. Per questo ero così sbattuto al mattino, e ti assicuro che non era né un sogno né un'allucinazione." La donna ascoltava annuendo con il capo ma si guardava bene dal contraddire Fletcher. "E che dire di quella strana baracca a picco sull'oceano: nessuna serratura esterna, liscia come la mia mano. Come se qualcuno vi abitasse e vi si rinchiudesse dentro dopo una tranquilla passeggiata all'aria aperta." "è di questo che vuoi parlare con Ganopolus?" "Non ne ricaverei nulla. Hai visto come ha reagito. Portare il discorso in quella direzione sarebbe inutile e fuorviante: non intende parlarne. Voglio solo chiedergli che fine ha fatto quella Beatrice di cui c'ha parlato il vecchio appena l'abbiamo incontrato. Ricordo benissimo come ci disse che tutto era nelle sue mani di sua figlia Beatrice in questo momento. Perché non ha accennato a Ganopulos allora? Cosa nasconde questo posto?" Christine continuava ad annuire :"Beatrice è mia cugina e dovrebbe avere circa la mia età. Sono anni e anni che non la vedo." In quel momento Peter riapparve dalle catacombe con un sorriso obliquo. Chiese a Fletcher come stesse e si dilungò sulle discussioni avute con la comunità di fedeli riguardo l'arazzo che tanto aveva scosso Liberty. "è un affare iperrealista nato da un'idea di Katrina Blossom e sviluppato dagli altri. A suo modo una piccola vendetta contro Percace e la sua invasività. Non ci deve sfuggire l'approccio ironico." "Ironico un corno" Fece Fletcher "Riesci a immaginare quanto tempo prenda un lavoro del genere? Da quanti mesi di lavoro ne sia costituito? No, bello mio, quello è un'evidente omaggio cosparso di allusioni che ancora ci sfuggono, significati segreti e reconditi." "Vuole vedere Ganopulos e mio zio." Interloquì Christine. "Tuo zio non è in grado di ragionare, né tantomeno di parlare in questo momento, credo proprio." Fletcher si sollevò, ormai completamente ristabilito dallo svenimento. "Forse la realtà di Benjamin Van Huijten come posseduto era quello a cui si riferiva quando ci ha parlato di un suo passato oscuro, trascorso nella ...malvagità e nel peccato. Eppure lo trovo ancora incredibile. Non per scetticismo, ma per realismo. Qualcuno da queste parti ci sta raccontando un mucchio di belle storie. E tuo zio si sta trasformando in vittima. Che dire dei suoi poteri ipnotici? è davvero in grado di tenere sotto induzione i suoi fedeli per impedirgli di commettere gesti violenti o stragi insensate? è tutto questo a cui voglio una risposta."(Continua)