Fletcher

Fletcher XCII


 
Dopo che il dottore fu sparito in mezzo al bosco Stephanie prese per il colletto Fletcher e gli indirizzò alcune parole secche e definitive: "Debbo riprendere mio fratello. Non so cosa gli stia succedendo e non riesco ad aspettare oltre." "Accomodati: l'unica strada che porta al wealth center è pattugliata, impossibile transitarci. E, a meno di seguire qualche strada sterrata di cui non sappiamo nulla, siamo bloccati in questo posto finché l'operazione non sarà conclusa." Stephanie fece un ampio gesto di disgusto e diniego: "Percace mi conosce benissimo e ci tiene a me, se torniamo al posto di blocco e faccio il mio nome chiedendo di mettermi in contatto con Jakob nessuno mi impedirà di arrivare sul luogo dove sta capitando tutto questo." L'uomo rifletté brevemente: "è una possibilità come un'altra. Tentiamo allora." Salirono sulle rispettive automobili, ma questa volta con Stephanie in testa e si avviarono lungo il sottile nastro d'asfalto. Ripercorsero il breve tratto finché un'imponente detonazione gli fece gelare il sangue nelle vene. Ma non interruppero la corsa finché giunsero al posto di blocco, comandato in quegli istanti da un tenente giovane e disponibile. Udirono dei colpi d'arma da fuoco e, ancora, altre detonazioni maggiori. Il graduato si dimostrò comunque implacabile nel non lasciarli transitare: "è in pieno corso l'operazione di smantellamento di una cellula terroristica, sarebbe troppo rischioso, e lo dico per il vostro bene." La donna fece il suo nome accostandolo a quello di Percace sperando di essere messa in contatto con lui. Ma il tenente fu irremovibile: "Il dottor Percace sta dando la sua consulenza psichiatrica all'operazione militare. In questo momento è in pieno movimento e non può essere disturbato da nulla e nessuno." Intuendo la natura garrula del tenente Fletcher azzardò una curiosità: "Ma che sta succedendo di preciso?" "Pare che un gruppo di degenti abbia preso in ostaggio il dottor Van Huijten e abbia armi e munizioni." L'uomo pensò istantaneamente al piccolo gruppo dei fedelissimi di Van Huijten e a come fossero stati tenuti sotto induzione e in stato di ipnosi. Qualcosa doveva essere sfuggito di mano, a quanto sembrava. Dopo alcuni minuti di spasmodica attesa videro affiorare una colonna di corpi speciali che si dirigeva verso le proprie camionette. Il silenzio ora dominava l'aria. Doveva essere tutto finito. Fletcher fece un cenno eloquente col capo al tenente. Questi si riscosse d'improvviso e afferrò un binocolo verso alcune nuvolette di fumo che s'alzavano dal perimetro del wealth center, poi si mise in contatto con i propri superiori scostandosi di alcuni metri. Malgrado la distanza l'uomo sentì distintamente il nome di Percace accostato a quello di Stephanie. Alla fine furono fatti passare e si avviarono a passo d'uomo verso i margini dell'operazione militare, uomini in divisa e il volto contraffatto da passamontagna mimetici gli transitavano a fianco in direzione opposta. Finalmente giunsero ai cancelli del centro e Fletcher guardò istintivamente in direzione della chiesetta in legno che stava bruciando come una pira sacrificale sullo sfondo di un paesaggio idilliaco. Nei dintorni decine di uomini in tute grigie raccoglievano da terra qualche evidenza dei fatti probabilmente luttuosi. Parcheggiarono vicino alla Bentley di Ganopulos e scesero all'unisono. Intorno c'era ancora una grande confusione e Fletcher aguzzava la vista nel tentativo di individuare qualcuno framezzo al personale paramedico. Finalmente, scostando persone e percorrendo metri rinvenne Christine e Peter sotto un'acacia, consolati da qualcuno che sembrava un professionista degli stati di shock post-attentato. Gli sguardi si incrociarono e Christine scoppiò in un pianto dirotto, fino a quando Fletcher si gettò ad abbracciarla e a carezzarle i capelli.(Continua)