Fletcher

# 2


 
ValerioLe lunghe, estenuanti veglie di preghiera e la luce che sembra scendere dal rosone diritta su di Te, Valerio agita le sottili mani bianche in un lungo singhiozzo poi riprende la corona mentre le ginocchia cominciano a fargli male: prega da ore per sua mamma e gli occhi gli si stanno appannando mentre implora che il cancro si allontani e che la tranquillità sordità dei giorni abituali torni a popolare la sua Vita e le sue attività. Lui studia lingue e lavora alla Dana come operaio nel weekend, è un ragazzo d'oro ma percepisce che qualcosa gli sta sfuggendo tra le dita insieme alla stanchezza... Sono lacrime, che colano dai suoi occhi e si riversano sulle palme aperte. Per un momento immagina che la madre non ci sia più, che a 28 anni si ritrovi solo, dopo la morte del papà 5 anni prima.Allora si aggrappa ancora di più al rituale delle suppliche davanti all'altare di San Francesco Saverio, poi, quando sente che sta veramente per crollare si alza diritto, tutto dolorante e si avvia, zoppicando, verso il portone d'ingresso della Chiesa.Compie tutto il tragitto fino a casa riflettendo sulle speranze di riavere la normalità dell'esistenza. Stretto nel suo cappotto scuro, la pioggia non dà tregua da giorni e gli gocciola sui capelli lisci e neri con un taglio demodé alla Beatles (scarafaggi). Arrivato a destinazione ascolta i lamenti della madre che si avvoltola nel letto, l'abitazione gli appare come un sepolcro e la sua destinazione il sudario, con cui avvolgere il corpo del genitore. Ipnoticamente si porta in cucina e prende in mano un coltello, tirandolo fuori dal cassetto delle posate. Lo nasconde dietro alla schiena e mormorando frasi sconnesse arriva sulla porta della camera. In un attimo si accorge di Tutto. Mamma ha smesso di rantolare ed è immobile con lo sguardo bruciante rivolto al soffitto. Valerio getta il coltello e si avvicina. Tira la coperta sul viso di Elena e ricomincia a pregare. Questa volta è un de profundis, per Lei e per la propria, infranta, giovinezza.fine