Nella botte piccola

Yes!


Oggi torno a scrivere dopo cinque giorni passati a farmi il mazzo per un esame poi slittato al 6 luglio... Un saluto ai lettori di questo blog. Pochi intimi per ora e ancora chiusi ognuno nel proprio guscio... Ma va bene così, in fondo io non sono lolita o bigbabol...Io sono Mino e questo mi basta. Domenica si va a votare, per la terza volta in due mesi, col risultato che la mia tessera elettorale si sta riempiendo sempre di più. Solo in una occasione disertai le urne e fu per l'ultimo referendum sulla legge 40 (mi sembra). Questa volta ci vado, perchè non c'è quorum e perchè questo quesito mi piace. La mia riflessione è questa: può un documento di sessant'anni fa, comprendente 139 articoli, essere oggi proclamato "immodificabile"? Sinceramente non credo, anche perchè già con la riforma del titolo V vennero stravolte molte cose. Da qui per dire che il documento costituzionale oggi non è più uguale a quello di 60 anni fa; è cambiato, si è evoluto. Entrando poi nel merito dei singoli cambiamenti, credo che il premierato non sia da buttare (anche perchè in molti stati europei ed extraeuropei già c'è), il fatto che il Presidente della Repubblica diventi una sorta di notaio-mascotte non mi fa rabbrividire (anche perchè non è scelto dal popolo mentre la maggioranza di governo si) ed anche la questione dell'autonomia federale è una cosa rischiosa si, ma fondamentalmente giusta. Poi passiamo alla riduzione dei parlamentari (e su questo onestamente credo che anche l'altra sponda del fiume sia sostanzialmente d'accordo) e alla differenziazione di competenze tra camera e senato, poi federale (onestamente la navetta tra le due camere è una cosa che dà noia anche al cittadino che vede un provvedimento venire ritardato di mesi per questioni burocratiche). Mi auguro (anche se dubito molto) che vinca il Sì e che si riesca a fare un passo importante verso il futuro.