90 storie da ridere

Post N° 4


 -E’ domani , lo sai?-dissi a Gisella. Eravamo sedute in cucina da lei, tamburellavo le dita sulla tavola di formica ritmicamente.-Sabato è il grande giorno. Nervosa?- Chiese serafica.-Si, un pò, ci dobbiamo proprio andare? - Dissi.-Già …dobbiamo! Non capisco perché ti preoccupi tanto -. Commentò aspirando una boccata di fumo dall’ennesima sigaretta.-I maschi sono esseri semplici dalle necessita elementari, probabilmente non aspetta altro -. - Si, ma  se non ci fosse? -replicai.-Ci sarà, ci sarà...bhe noi ci saremo! E’ troppo divertente non me la perderei per niente al mondo!-Gisella era tanto eccitata  quanto ingenua: questo tizio avrebbe potuto essere chiunque, assassino… ladro… maniaco…pervertito… drogato…nano... pirlaaaaa! Si, doveva essere di necessità un pirla, perché solo un pirla poteva pensare ad un appuntamento al buio con una sconosciuta e per giunta incontrata in chat. Avrei potuto essere grassa…brutta…pelosa…stupida…puzzare di fritto-misto…essere una ninfomane-in-cerca-di-cibo…una vampiressa o una pirlaaaaaa come mi sentivo  in quel momento.Insomma TUTTO!-Guarda che è inutile rimuginarci sopra, oramai è fatta: noi ci saremo!- Sentenziò .Quella sera andai a letto prestissimo  immaginando un’ipotetica sveglia alle 9.00.Ovviamente non fu così.DRIiiiiiiINNNNnnnnnNNNNN…driiiiiiiiiNNNNnnnn…-Pron-pront-pronto-chi-è? Risposi con voce impastata dal sonno --Ha ha ha ha...chi vuoi che sia il principe azzurro?Sveglia pigrona, sono le 8 .00 e tutto va bene.Ha ha ha ha...salta giù dal letto, abbiamo una marea di cose da fare.Su… rispondi…Ludoooooooovicaa!!!!!! --Ma-porca-miseria – imprecai- Sono le ottooooo che vuoi da me, lasciami stare Gisella ti prego abbi pietà delle mie stanche ossa - piagnuccolai.-Ludo è sabato mattina sss-v-eee-g-l-i-aaaa. Ha ha ha ha...sono alla fermata  tra mezzora ok?-.Un secondo dopo aveva  riagganciato.Cazzo:l’APPUNTAMENTO!C'era appena il tempo per una doccia veloce ed un restauro parziale: molto parziale.Mentre mi infilavo nei jeans strettissimi, sul  fuoco la caffettiera sputava caffè termonucleare.Persi 3 kg in 10 minuti e 3 anni nei rimanenti 10, con i restanti 180 secondi corsi alla fermata della metrò con in mano il biglietto del filobus ( questa del biglietto del filobus in mano non ebbe mai spiegazione lociga).Incontrai Gisella in v.Oldofredi, assieme condividemmo un percorso oserei dire di guarra cosi riassunto:1) Incrocio corteo uomini esagitati svestiti o meglio, vestiti eccentricamente, cioè mezzi nudi  reclamizzanti il diritto al matrimonio gay.Nella confusione mi sentii chiedere:-ma le hai le tette,di che colore porti lo slip,mi fai conoscere tua sorella?-2) Scontro-incontro con classi di 3° e 4° elementare della scuola privata "Maria Bambina” dilaganti  sull’erba del parco pubblico a mo di tzumami o locuste impazzite.3) Litigata furiosa tra 2 innamorati, dove lui  spieagava lei, l’esigenza intima di “scoprire una nuova-dimensione-spazio-temporale in solitaria .Lei urlava  lui, se durante il sonno  fosse stato posseduto da un alieno o morso da una zanzara elefante perché stavano assieme da soli due giorni e a letto da uno:quindi era proprio un grande stronzo!.4) Contatto purtroppo fisico, con un  branco di femministe allo stato brado dalle gonnellone  multicolori, armate di chitarre, tamburelli e mestoli.-Dai,  scappiamo prima di finire in questura-urlai.La stazione si scagliava enorme e protettiva  davanti a  noi come una gigantesca torta meringa,vi entrammo come un coltello nella crema.