90 storie da ridere

Post N° 5


Dentro la pancia della balenaEccoci qui, sotto l’enorme arcata della stazione Centrale,costruita nel….-Lo sai quando fu costruita la stazione Centrale?- chiesi col fiatone.-Assolutamente no!- rispose Gisella mentre mi spingeva verso la scala mobile.-Nel dicembre del 1906 fu lanciato il primo “Concorso per la facciata della nuova stazione viaggiatori”. Dopo sette mesi fu approvato,e nel 1931 fu finita ed inaugurata-. Pontificai -Ludo, dove le leggi ste cazzate ?-.-Beh, mi pare riduttivo collegarsi in Internet e non togliersi qualche sfizio intellettuale!- Replicai.-Si…si…si…sapientona, concentriamoci sui più banali utenti della stazione ora -.Davanti a noi treni da ogni parte. Treni verdi, treni rossi; con le righe coi disegni.Treni fermi treni in movimento.Treni sibilanti sbuffanti, italiani e stranieri.-Lella, adesso che facciamo come lo troviamo?-.Una momentanea esitazione le balenò nello sguardo e poi aggiunse:-.Dividiamoci, tu vai a destra io a sinistra, appena scorgiamo un tizio con due crav...-. Si fermò all’improvviso sgranando gli occhioni azzurri, allargò un sorriso da 32 denti ed infine sussurrò:-.Ferma non girartiii e non ti muovere!E’ luiii…hi hi hi hi ! Sta dietro di teeeeeeeee! Fa finta di niente e sii naturale!Ha ha ha ha ! Porta 2 cravatteee!!!!-.Come far a far finta di niente ed essere naturale? Come non girarsi, ero curiosa come una bertuccia. -Ludo, se ti muovi ti strozzo!-ringhiò.-Gisella  tu capisci che non posso restare qui ferma come una scema vero?- Protestai.-Ha ha ha ha! Raggiungiamo la panchina laggiù. Cerca d’essere naturale-.Perché di solito com’ero…esagitata?Guadagnammo la panchina che nel frattempo era stata abbandonata da un manipolo di giapponesi ronzanti, ci sistemammo in modo tale da non essere viste ( da cosa poi, il tizio neppure ci conosceva).-Allora dov’e dov’è…- chiesi trafelata.-Guarda là vicino al baracchino delle riviste porno-.-Non vedo le riviste porno-.-Eccerto guardi dalla parte sbagliata: guarda là…il giornalaio secco-secco, vedi sta uscendo ora dal baracchino-.Zizagava con l’indice lo spazio tagliando l’aria in mille pezzetti.-Ahhh…siii….vero secco come un’acciuga- commentai.-Allora, dall’acciuga  conta 3 passi a destra ed 1 in avanti, ci sei?-.-Ci sono - risposi.Seguivo le istruzioni diligente come una casalinga davanti al frullatore nuovo.-Ora prosegui lentamente fino a raggiungere la scritta: “PER CONVALIDARE IL BIGLIETTO”,vedi le  due ragazzine e il fustacchione dalla muscolatura in 3D?Annuii col capo.-Ha ha ha ha, non è lui! Devia verso la vecchina incazzata col capotreno- proseguì.-Si ci sono, ma non lo vedo-.-Cazzo Ludo, sei peggio della cieca di Sorrento!- Roteavo lo sguardo, mi impegnavo sul serio  ma non riuscivo ad intercettare una sagoma umana con addosso 2  cravatte.-'Spetta  che ricomincio da capo, alla fine lo trovo….-piagnuccolai.-Guarda…guarda, sta venendo dalla nostra parte!-Fu allora che lo vidi.Alto non era alto ma neppure basso: grasso no davvero  ma neppure magro, avanzava con un incedere altalenante, come chi porta dei pesi nelle tasche cosicchè per mantenere l’equilibrio é costretto ad ondeggiare da destra a sinistra . Dall’età apparente di 45 anni , aveva capelli ricci come cavatappi che ondeggiavano al vento, il naso pronunciato, rotondo e bianchiccio come patata bollita. Portava una camicia scozzese sotto una giacca blu e ovviamente 2 cravatte bicolore orrende!-Ma guardatelo! Chi direbbe che dietro  quella espressione ci sia un cervello funzionante?- Dissi sbalordita.-Ha il piglio insicuro e sguardo implorante, sembra stressato. Visto come si agita? -. Gisella tentava la carta della pietà, ma inutilmente.-Questo, quando parte pare un ottovolante, ci scommetto quello che vuoi! Hai notato come frulla le mani? Devono essere sudaticcie e viscide-Oramai eravamo lanciate.-I piedi , ne hai mai visti di così lunghi?-- Che buffe scarpe. E la borsa, l’hai vista la borsa? Mai visto una borsa tanto sgualcita-.Cominciammo a ridere d’ogni cosa: la  bocca, le orecchie, la fronte, la giacca, la penna nel taschino. Immaginammo la voce, i modi, gli atteggiamenti, il poveretto fu demolito in 7 minuti e 23 decimi.-Ludo, siamo perfide!- Gisella rideva fin quasi alle lacrime.-Meglio svignarsela  prima si accorga di  noi, che ne dici?- suggerii tra le risa. Fuori la stazione la giornata era calda, un sole di mezzogiorno ci sorrideva a picco, tutto sommato era stata davvero una gran bella mattinata.