90 storie da ridere
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L'appuntamento
Il giorno seguente Gisella mi accompagnò a casa con la sua macchina.
-“Sarà uno spasso”- disse, mentre aprivo la porta del mio appartamento.
“- Dai accendi, potresti incontrate qualcuno che ti piace davvero.
In effetti, la possibilità non mi era sfuggita.
Avevo già pensato che ci potessero essere persone diverse dal “Marcello-er-porcello”, persone sensibili, uomini e donne in attesa di un principe o di una principessa come me, da salvare.
Gisella intanto s’era appollaiata accanto al monitor mangiucchiando triangoli di pizza margherita , rideva beata per la mozzarella che colava sulla mia tastiera “ergo-economica” tanto reclamizzata da Alce-che-fuma.
Demmo il via rituale dell’apertura di Windows.
Microsoft Chat.
Stanza : ”Italia”.
Scorrevamolalistadegli utenti:Gattoinfrak,Serpe,Biancaspuma, LavandinoBeat, Ulk, Zumpapa,UomoRagno, Polipetto,GrandeGnocca,poi ne scorgemmo uno interessante:Cravattaxte
-“ Questo le vende o le fabbrica”- disse Gisella eccitata.
-“ O è un cretino qualsiasi ”- aggiunsi io.
-“ Dai dai, daiiiiiiiiiiiiiiiiiii…chiamaloooooooooo ”.- Continuava martellante la mia socia.
Cilccai sopra e una finestra si aprì, scrissi: -”le cravatte mi affascinano…gli uomini di più”-.
Frase che più banale non si poteva, ma lui dopo qualche secondo rispose: -”ciao bimba, io di cravatte te ne posso prestare quante ne vuoi:dammi il tuo indirizzo e te le porto di persona!”-
A quel punto la mia amica scoppiò in una fragorosa risata tanto che la pizza le andò di traverso cominciò a tossire così forte che mi preoccupai.
Rideva e tossiva sputava e ispirava ritossiva sibilando come un bollitore da the.
In quei convulsi momenti Lella con la mano indicava il video,pareva il dito di Dio della cappella Sistina.
Indicava me, poi di nuovo al video…poi di nuovo me, dopo un po’ capii: Cravattaxte aspettava una risposta: avevo lo schermo oscurato dai suoi messaggi.
-“Nuvola perché ti fai attendere, rispondi, di dove sei cara?”-
Cara a me? Ma se neppure lo conosco. Potrei essere la sorella gemella della donna cannone! Come si permette questo piazzista di foulard , pensai.
-“ Ehm, io sono Milano “-scrissi.-“Mi chiamo Ludovica…”-
-“E tu?”_
Intanto la mia amica s’era impossessata della tastiera stava scrivendo :-”caro Cravattaxte sto passando un brutto periodo, ho tanta voglia di conoscere gente nuova persone interessanti tu sarai tra queste?”-
“ Tesoro sono l’uomo che fa per te :il cielo mi manda!Se vuoi ci possiamo pure incontrare io sono di Pavia;a proposito mi chiamo PierLuigi, rappresentante di cravatte. Amo il mio lavoro, viaggio molto e oramai so riconoscere le persone dal loro panorama corporeo”-.
-“ Fantastico PierGiorgio, ma che significa esattamente spiegami”-
Proseguì: -“ Bhe, ognuno di noi ha un suo paesaggio fisico personale, un po’ come te che sei fatta di monti…e laghi…e pianure...e cascate…e foreste...e strapiombi…e dirupi…e praterie…e colline…e scogliere…e prati erbosi...e boschi verdeggianti….e…
Cavolo, dopo dieci minuti aveva elencato minuziosamente tutta la varietà geologica della crosta terrestre, con annessi Pigmei Baka, Ratti-Canguri e Volpi Avicole del Galles e tutti applicati a me.
-Oh, sei davvero un tipo interessante PierSilvio”-continuò la Nuvola-Lella.
“ Ma sei cretinaaaaaaaaaaaaaaaaaa…. piantalaaaaaaaaaaa….fermatiii” urlai alla bastarda che ridendo a crepapelle continuava a scrivere: -“Quanto mi piacerebbe conoscerti meglio,anch’io amo la natura, pensa ho due criceti nani , una raccolta di piante grasse sul terrazzo ed una suocera che ulula tutte le sere.”-.
Al Cravattaro non parve vero e aggiunse:
-“Nuvola-Ludovica vedo che abbiamo così tanto in comune, pure la suocera ; ci dobbiamo incontrare assolutamente!
Che dici di sabato alla stazione centrale verso le 10.00?”-
Senza riuscirci, tentai di fermare la bramosia della mia compagna ma inutilmente perché riuscì ancora a digitare: - “ Sarebbe perfetto ma…come ti riconosco?”-.
-“Porterò due cravatte. E tu? ”-.
-“Lenti a contatto verdi”-
-“Bene. Non ci possiamo mancare!”-
La bastarda l’aveva fatta grossa, se ne stava pancia all’aria dalle risate,
rossa come una ciliegia matura , orgogliosa delle sue azioni nefaste.
-“ Yuhuu! PierFrancesco,non vedo l’ora.”-
Salutammo veloci e spegnemmo il Pc.
Gisella mi guardava sorridendo tutta concitata mentre tentavo di spiegarle che quel tipo non sarebbe stato capace di gestire una bicicletta : altro che incontro!
-“ Ludo dai che ci divertiamo, non fare la guastafeste come al solito”–
-“Scopri la Messalina che c’e in te”-sibilò.
-“Ma quale Messalina, io uso ancora il pigiama con gli orsetti!”-
“Eddaiiiii….che facciamo di male infondo? Andiamo in stazione, lo guardiamo di nascosto e se ci piace lo avviciniamo, vedrai sarà divertente”.-
S’era fatto tardi, accompagnai Gisella alla porta e mi infilai a letto frastornata.
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