*Vittorio Sgarbi, a tutti noto come il più autorevole critico d'arte italiano, in una intervista disse di lei: "E' l'unica pittrice capace di rappresentare il femminino con una particolarissima sensibilità", e se lo dice lui, dobbiamo crederci e poi, conoscendo il suo carattere, chi oserebbe contraddirlo?Ma battute a parte, il critico si riferiva alla pittrice Leonor Fini che, come spesso accade, è quasi del tutto sconosciuta in Italia, ma famosa nel mondo, tra l'altro anche nell'ambiente dell'arte dove per le donne è molto difficile conquistare credibilità, ed è proprio per farla conoscere anche a voi amici, proporrò alcune sue opere, che io trovo estremamente originali e ricche di fascino, dopo qualche notizia biografica. Leonor Fini (Buones Aires 1907 - Parigi 1996), nacque da padre argentino di origini beneventane, e da madre triestina di origini tedesche. In seguito alla separazione, madre e figlia nel 1909 vengono in Italia e trovano ospitalità a Trieste, in casa dello zio materno Ernest Braun. Ma questo non impedisce che la bambina, di appena due anni, sia al centro di una strenua lotta tra i genitori e il padre, pur di ricondurla con se in Argentina, tentò tutti i modi per riprendersela, sino a giungere a un tentativo di rapimento. Ma tutto si risolve a favore della madre e quindi Leonor potè crescere nella stimolante atmosfera della Trieste del ventennio, e soprattutto nella casa dello zio dove sovente erano ospitati illustri personaggi come lo scrittore Italo Svevo e il poeta Umberto Saba.Per quanto riguarda il suo interesse per la pittura, questo ebbe inizio appena fatta conoscenza con alcuni pittori noti all'epoca, e poi evidentemente dimenticati, come Arturo Nathan e Edmondo Passauro, entrambi ritrattisti. Ma è a Parigi che sviluppò il suo talento, dove ben presto si traferì e per poi morire nel 1996. *
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