La dea Madre

Caccia alle streghe


Con il termine caccia alle streghe si indica la ricerca e persecuzione di donne sospettate di compiere sortilegi, malefici o di intrattenere rapporti con forze oscure ed infernali (connotati questi che nell'imaginario popolare hanno da sempre delineato la figura della strega). Il fenomeno, ha registrato una particolare recrudescenza e spettacolarità, soprattutto tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XVIII secolo all'interno dell'occidente cristiano. Ritenute sospette e pericolose, dalle autorità religiose (sia in ambito cattolico che protestante) e dal potere civile, le sospette streghe erano oggetto di persecuzioni che sovente terminavano con la morte. Nella terminologia moderna, per estensione, con "caccia alle streghe" si indica l'atto di ricercare e perseguire determinate categorie di persone o un qualsiasi soggetto percepito come nemico, in particolare quando questa ricerca viene condotta usando misure estreme e con scarsa considerazione della reale colpevolezza o innocenza.Svolazzante a cavallo sul suo manico di scopa, così viene rappresentata la strega nell'iconografia popolare ed artistica, immagine che però ricopre una realtà storica complessa, fatta di sapere sciamanico e di persecuzioni, antichissime credenze legate ai culti pagani della fertilità risalendo al mondo antico ed oltre, senz'altro alla fine del Paleolitico.  
Esecuzione di massa di presunte streghe da parte di un gruppo di taglialegna (incisione del 1508) Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650. Le supposte streghe (e a volte anche i loro figli, soprattutto se femmine), appartenevano per lo più alle classi popolari ed erano di solito vedove, prostitute, levatrici ed herbarie. La stragrande maggioranza era composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, spesso "levatrici" e guaritrici, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante usati dall'empirico sapere tradizionale delle guaritrici risultavano non meno efficaci e sicure di medicine e medici: e, d'altra parte, la popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici. Molte "streghe" vennero torturate e bruciate vive, con le motivazioni ufficiali più varie, ma spesso in base a delazioni anonime mosse anche da futili ragioni (perché giovani, perché vecchie, soprattutto perché donne) e in molti casi, perché sotto tortura, in cambio della riduzione dei tormenti, facesse il nome di persone possibilmente benestanti, ree di complicità, in modo da poter istruire il processo successivo, considerato fortemente remunerativo, dato che il condannato subiva anche la confisca dei beni. (Wikipedia) Alla fine del Rinascimento (dal quindicesimo al sedicesimo secolo) alcuni di questi pensieri iniziarono a coalizzarsi nell "caccia alle streghe" che infiammò l'Europa fra il 1450 ed il 1700. Durante questo periodo furono messe a morte milioni di donne innocenti, sulla base di "prove" o "confessioni" di essere streghe o di praticare la stregoneria in congiunzione con Satana, ottenute ricorrendo ad atroci torture. L'impeto maggiore per questa isteria fu la bolla papale Summis Desiderantes emessa dal Papa Innocente III (il martello delle streghe) pubblicato da due inquisitori dominicani nel 1486. Questo lavolo, caratterizzato da un particolare astio verso le donne, descriveva dettagliatamente l'abominio satanico e sessuale delle streghe. Il libro fu tradotto in molte lingue e apparse in parecchie edizioni sia cattoliche che protestanti, vendendo più ogni altro scritto, eccetto la Bibbia.     La Persecuzione alle Streghe Durante gli anni della caccia alle streghe, la gente fu incoraggiata a denunciarsi vicendevolmente. Cacciatori di streghe professionisti identificavano e testavano i sospetti di stregoneria e venivano retribuiti a fronte di ogni confessione di essere una strega o di praticare la stregoneria. Il test più comune fu quello di trafiggere: ogni strega fu supposta avere un marchio del Diavolo da qualche parte nel loro corpo che era insensibile al dolore; se questo punto veniva trovato, veniva preso come prova di essere una strega.   Altri test includevano l'identificazione di seni addizionali (supposti essere usati per allattare i familiari), l'incapacitá di stare a galla (la donna veniva immersa in un recipiente pieno d'acqua: se annegava era considerata innocente, ma se stava a galla era considerata colpevole!