In memoriam

Post N° 20


«Io, noi tutti su per giù, ma io con la mia martirizzante sensibilità in modo speciale, mi sento solo, avvilito, abbandonato da tutti: nessuno ci protegge, a nessuno possiamo rivolgerci! Sopra di noi la brutale, inflessibile vendetta del nemico, il suo odio implacabile».Carlo Emilio Gadda, “Diario di guerra e di prigionia”
«Certo che la stanchezza, la fatica, l’ebetudine, la macerante attesa, e poi le atroci esperienze, l’odore di interi reggimenti accatastati ad aspettare il destino, e quei volti destinati allo spasimo, di quegli uomini che sbranavano del manzo malvagio nell’ultimo sole della lor vita, e inutilmente deglutivano l’ultimo pane, certo tutto questo non era fanfara d’orgoglio. Né il lamento degli abbandonati su da le forre paurose, tra le due linee; né l’odor funebre, a ventate, sulla scheggiata groppa del monte; né i cenci, né il sangue, né le mosche verdi d’attorno l’orrida turpitudine della morte: né il sibilo dei pronti colpi lungo gli orecchi, né lo schianto atroce di quegli altri, che arrivavan da via. Tutto questo non è orgoglio: è anzi un frego dato sull’orgoglio».Carlo Emilio Gadda, “Impossibilità di un diario di guerra”