In memoriam

Post N° 21


Lettere tratte da “Soldati e prigionieri italiani nella prima guerra mondiale”  di Giovanna Procacci,  Bollati Boringhieri Editore"Se sapessi quante barbarie, che modi di aggire, che buone maniere verso i soldati! Come  i padri che educano i figli siamo presi a schiaffi e calci, ma se Iddio mi da vita a farmi arrivare in Italia saprò io….." Dal fronte,  14.3.1916"Cara mamma,  non potendo sfogarmi sono fuggito e a te se vengono a dirti qual che cosa dicci che se non mi maltrattavano non sarei fuggito".dalla Svizzera 18.3.1916"Fino che eravamo al masatorio in prima linea, in rischio di farci macelare ogni minuto, ci trattavano (i superiori) un po' meglio, perché avevano paura di noi e quando si fa per avanzare cridavano avanti, avanti altrimenti vi sparo...".Zona di guerra 1.12.1915"Altro che combattere contro il nemico, Io non combatterò  mai contro i miei fratelli per prendere (Trieste?). Cadorna, Boselli che loro sta in Italia, sevverrò in licenza di  questi  la pelle ci farò….."Zona di guerra 10.1.1916"Come pure al S. Michele che si può chiamare cimitero e via via sono andato sette o otto volte.  Nella tua ultima mi parli  troppo di Dio.  Povero vecchio  e buon Dio! La madre austriaca e la madre italiana pregano, per i rispettivi figli, lo stesso Dio di  pace,  di amore e di altre simili cose.  A chi dovrebbe dar retta Dio?? Lascialo in pace il povero vecchio! Io, eretico, sono ancora vivo tanti religiosi perirono".Zona di guerra 21.2.1916 "Povere madri che perdono i loro figli! Spesse volte ci guardiamo l'un l'altro in faccia vedendoci così lacerati di fame e di sonno le lacrime ci riempiono gli occhi come bambini…"Zona di guerra 5.4.1916"Quando è dopo che si è conquistato? Una 50 metri di roccia viva. Quanti sono i morti? 500-600 secondo l'accidentabilità che permette il terreno".Zona di guerra 24.4.1916"I superiori... anno anche paura che come abbiamo fatto a metterci daccordo e di non avanzare possiamo anche metterci d'accordo a fare come ha fatto qualche reggimento che vio forse non lo sapete perché queste cose sui giornali non le mettono... l'anno butato nel fiume..."Zona di guerra 20.3.1916Lettera tratta da “Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918”  di Leo Spitzer,  Bollati Boringhieri Editore"Mamma, mamma, quando finirà questa vita bestiale?  Una disgrazia peggiore di questa non mi poteva capitare. Più volte mi sono trovato nella trincea fra la morte e i pericoli, ma la vita era meno dura  e più allegra; tornerei al fronte domani stesso, se lo potessi, già solo per non trovarmi fra le mani dei nostri nemici a lassalto senza conquistare niente…".Zona di guerra 7.2.1916