Il tempo passava, io crescevo e mi rendevo che spesso suscitavo gelosie nelle altre ragazze, gelosie spesso ingiustificate, i maschi mi trattavano come uno di loro ed il mio cuore non batteva forte per nessuno di loro. Mi resi conto poi che mettevo una sorta di soggezione, queste fanciulle non facevano parte del branco, i maschi ne erano inevitabilmente attratti. Quindi io che c'entravo? Non so, erano gelose e basta. Piano, piano diventai sempre più solitaria, vedevo cose che non notavo prima: il modo di trattare che avevano i ragazzi le ragazze. Imparai presto le frasi di rito per ogni occasione, gli atteggiamenti che tenevano secondo le situazioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu un episodio in cui si servirono di me, a mia insaputa, per lasciare una ragazza. Abbandonai il branco. Tenni rapporti stretti solo con due di loro che sono tuttora i miei più cari amici, io li considero i miei fratelli mancati e per mia figlia sono dei veri zii. Ma ancora la radice profonda della rabbia non la riconosco. Chiara