GRANELLO DI PEPE

9 agosto 2000


    “… Amore che non può volare …”        - Caro R., ecco, questa è una lettera “vera”: scritta a mano su un foglio di carta; una lettera che non ho idea di quando riceverai e tantomeno di quando tu leggerai. La maggior parte delle cose importanti della mia vita le ho comunicate per iscritto. Vorrei tanto che questa lettera fosse un’esplosione di suoni e colori, una di quelle danze traboccanti di vita che ti piacciono tanto, invece mi trovo in una landa desolata dove l’unico movimento è quello freddo del vento. E non posso evitare di danzarlo fino in fondo per poter tornare ad essere libera. Quando mi sento soffocare dal dolore prendo il cane e vado nel bosco. Camminando lascio che i ricordi si susseguano e spesso le lacrime mi aiutano a lavarli. Piango per me, (ne sono pienamente consapevole), per il gran vuoto che sento, per questi mesi di lotta strenua, per la responsabilità di crescere una figlia da sola. Cerco di lasciare andare tutto il peggio e di ritrovarmi … -   In questi giorni folate di ricordi sono arrivati a frotte, di qui il bisogno di andare a rovistare in vecchi quaderni, in scatole quasi più aperte e con sollievo sentire che il tempo ha smussato la durezza di quanto accaduto.