acrilmilanese il 20/05/16 alle 11:16 via WEB
Ciao Teo... se riesci ci pubblichi su pag 4 e 5 il baggese il seg art? Le foto le trovi in internet ... Grazie e b.lav.
Se nè andato da uomo libero. Ciao Marco PANNELLA!
Se c'è una definizione di M. Pannella, lo storico leader del Partito radicale morto il 19 maggio 2016 all'età di 86 anni, è questa "è sempre stato LIBERO"!.
Certamente poco conciliante: invitava a trasgredire, trasgressivo, trasgressore, irregolare, inquieto, bisessuale, incallito fumatore (100 sigarette al giorno per 64 anni e poi, dopo aver scoperto due tumori nel 2014, uno al polmone e uno al fegato, ''solo'' 60 toscanelli alla grappa al dì), ma anche in questo e proprio per questo è sempre stato un uomo più che libero, senza costrizioni o imposizioni in un'Italia clericale, bigotta e cattodipendente dalle testa ai piedi.
Libero di fare politica-contro il regime.. catto-clericale-, contro l'oppressione del Vaticano, ma nel contempo grande AMICO del PAPA.
ANCHE OPPORTUNISTA. Ma anche libero di approfittarsi del regime, facendo convogliare milioni di euro pubblici nella radio del partito o allo stesso tempo di flirtare con i tanti PAPI che gli sono passati davanti, sfruttandone l'immagine, chiedendo udienza, per trovare un punto di incontro e risolvere l'annosa questione del sovraffolamento delle carceri, in una battaglia allo strapotere clerico-fascista.
Pannella potrà pure rientrare in quella schiera dei tanti arci-taliani della nostra politica, perché in un certo senso ha fatto parte del ''sistema'', pur combattendolo, ma resta pure un leader diverso e unico da tutti gli italiani (dice un ns amico ex Sindaco di Milano, che somigliava molto a Bettino Craxi).
RIBELLE col SISTEMA, ma nel PIENO delle pratiche del SISTEMA. È stato protagonista di una società vecchia, fondata sui principi del cattolicesimo, nata alla fine della Seconda guerra mondiale su un accordo (Costituzionale) tra cattolici e comunisti, dagli Anni 50 in mano a un sistema partitico centristra (la DC-PD) che è variato dalla Democrazia cristiana al Partito democratico, ovvero un semplice cambio di nome (Comprpomesso Storico di Berlingueriana memoria).
Capace di stare con B. Craxi, S. Berlusconi e poi con R. Prodi
Marco Pannella con Romano Prodi.
Pannella con Prodi.
Libero in tutto e per tutto.
Anche nelle alleanze politiche: passò dal Socialismo di Craxi, alla destra berlusconiana .. alla sinistra di Dalema-Ochetto- in meno di una legislatura, è stato capace di farsi corteggiare da Berlusconi ma anche da Craxi e Romano Prodi. Semplice opportunismo politico? Oppure la possibilità di portare avanti e sempre le giustisssime istanze dei Radicali?
Questo lo dirà la storia. Sta di fatto che Pannella è rimasto libero pure negli ultimi giorni di vita, nel ricevere nella sua casa di Roma, la famosa mansarda Pannella, sia l'attuale premier Matteo Renzi, sia l'antagonista nella sinistra Pd Massimo D'Alema. LA VOCE IMPORTANTE. Pannella è stato tutto per l'Italia. Forse è sempre stato una nicchia per questo Paese, ma la sua voce Radicale rimane troppo importante e di critica per un'Italia che ancora adesso fa i conti con un sistema partitocratico che marcisce, con una magistratura fin troppo incombente, con un ''regime'' ancora troppo legato e avvinghiato alle decisioni di Santa Romana Chiesa.
Pannella non può essere ridotto a uno dei tanti leader politici del nostro Paese, dagli statisti della Dc fino al Partito socialista di Bettino Craxi.
LE LITI CON ANDREOTTI e CRAXI. Giulio Andreotti, durante una trasmissione del 1983 su Italia 1 dove il leader Radicale lo accusava e gli sbatteva in faccia la verità su suoi rapporti con Licio Gelli, il capo della P2, definita «un'organizzazione criminale», gli disse: «Pannella è meraviglioso, digiuna, ma è un esperto in minestroni».. e con CRAXI per liberare MORO. Era un'altra Italia. Pannella l'ha attraversata tutta, sempre a testa alta, se non negli ultimi anni, quando ormai il corpo e la mente non andavano più di pari passo.
Amico di tutti, forse .. invidioso dei successi dell'Amica Emma Bonino
Con la compagna di mille battaglie, Emma Bonino.
Con la compagna di mille battaglie, E. Bonino. Per parafrasare Philip Roth: «La vecchiaia non è una battaglia, la vecchiaia è un massacro». E l'ultima battaglia, tra le tante politiche e appassionate portate avanti, Pannella questa volta non è riuscita a vincerla. «Amo troppo la vita per avere paura della morte», era uno dei suo mantra, frase rintracciabile un po' ovunque in tantissime biografie. Amico di tutti, sempre in debito d'ossigeno sul fronte della popolarità, invidioso dei successi della sua collega di partito Emma Bonino, Pannella rimarrà per sempre un politico vivo.
«SONO MORTO PARECCHIE VOLTE». «Avete presente il finale di Luci della ribalta, quando Calvero dice: ''Non vi preoccupate, sono morto tante volte''? Ecco, io mi limito a dire che tante volte sono stato proclamato morto», spiegò una volta, dopo l'ennesima notizia che lo dava per finito. E ancora adesso sarà così. LA DISUBBIDIENZA. Lo storico Angelo D'Orsi lo descrive alla perfezione: «Seguace di Ernesto Rossi ed esponente della minoritaria ma nobile tradizione del laicismo democratico italiano (tradizione non comunista di autentici riformatori, nemici del capitalismo arraffone e arruffone, come dei “boiardi di Stato”); artefice, con una pattuglia di valorosi altri di memorabili battaglie per la “svaticanizzazione” della società italiana; paladino di libertà civili come l’obiezione di coscienza al servizio militare, il divorzio, l’aborto e l’“erba”; nel corso degli anni la sua azione si è andata caratterizzando più che per gli obiettivi per i metodi. La disubbidienza civile, il sit-in pacifico, il rifiuto conclamato di qualsivoglia forma di violenza, sottolineato dal reiterato richiamo a Gandhi». .. e quando Sciascia ...: «Per parlare della vita e della morte in Italia»
Gli scioperi della fame sono stati spesso uno strumento di protesta di Pannella.
Gli scioperi della fame sono stati spesso uno strumento di protesta di Pannella. Vale la pena raccontare l'aneddoto sulla candidatura di Leonardo Sciascia nel 1979, quando i Radicali erano in cerca di volti da inserire in lista. Sciascia e Pannella, uno di fronte all'altro, con il primo che chiese di fumare l'ultima sigaretta prima di accettare di far parte della squadra.
SIMILE A PASTERNAK E STALIN. «Mentre Pannella parlava», ricordò proprio Sciascia - come ricorda Walter Vecellio, storico Radicale, nel libro Marco Pannella, biografia di un irregolare -, «io pensavo per esempio a quel dialogo di Pasternak con Stalin per perorare la causa di Mandelstam, il poeta che era stato arrestato. E una sera suona il telefono. Pasternak va a rispondere, ed era Stalin. Parlano di Mandelstam, molto duramente da parte di Stalin, poi a un certo punto Pasternak dice: vorrei incontrarvi. E perché?, domanda Stalin. Ma, dice Pasternak, per parlare della vita e della morte; e questo punto sente il telefono che si chiude. Stalin non voleva parlare della vita e della morte, si capisce. Ecco, io ho pensato che bisognava parlare della vita e della morte in questo Paese, e che parlassi io come scrittore la cui pagina è la più vicina all'azione che si possa immaginare».
Solo per questo dovremmo tutti dire grazie a Pannella. Ci mancherai stravagante MARCO.
.. a cura di CRV-ACR e AICS
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il 15/10/2016 alle 12:15
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il 15/10/2016 alle 12:13
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il 07/09/2016 alle 11:36