La logica del dono

Tempi postmoderni


  Il carnevale della postmodernità: Meglio? Peggio? Il tradizionalista si strappa la pelle. Vuole il rogoIl presentista applaude il carpe diem. Non prende sul serio che, da questa prospettiva, è facile preda dei "Consigli per gli acquisti", che non è altro che un oggetto scartabile della logica consumistica.Tuttavia tornare al passato è, per l'uomo postmoderno, impossibile perché fiero delle sue conquiste. Sa che il rapporto libertà-sicurezza è inversamente proporzionale cioè a maggiore libertà meno sicurezza, ma è allergico alla gabbia della dittatura, alla tirannia dei controlli, alla militare omologazione.Inutile pure la crociata moralistica, sia di destra come di sinistra. Oggi non ha più quorum.Forse la congiuntura storico-sociale ci sta dicendo che essere umani significa imparare a convivere con le differenze, a rispettare, pur non condividendo, le scelte che non riusciamo a capire fino in fondo.Restando però ferma la solidarietà, la logica del dono, l'esercizio della prossimità al di là di ogni struttura e confine.Una cosa è certa: Non ci sono formule né magiche ricette. Dunque, in questo "carnevale postmoderno" sarà sempre più difficile muoversi. Si richiede uno spirito aperto, non dogmatico, attento alla singolarità dell'altro di cui, è bene ricordarlo, è vietato impadronirsi. Si richiede una libertà creativa e non ripetitiva.E' più attuale che mai la parola del vangelo: "Astuti come serpenti e semplici come colombe".