La logica del dono

Liberare l'Amato. Noi non siamo "palle da biliardo"


  Liberare l'altro è compito dell'amore. Togliere e non aggiungere chiodi; agevolare il peso affinché l'Amato possa volare dovunque e quando vuole senza mai sentire come una catena, come una croce, come un legame paralizzante l'amore dell'Amante. Liberare l'Amato affinché viva gioiosamente la sua scelta, la sua vocazione. E' questo il compito dell'Amore, pur se per farlo, l'Amante non trova altra strada che sacrificare se stesso. L'Amante non smetterà mai d'amare. Rimarrà in silenzio e in disparte. Nessuno verrà mai a sapere il dolore dell'Amante, nessuno saprà mai che la croce dell'Amante è la mancanza dell'Amato.Chi libera l'altro viene dall'Amore ed è libero per Amare tutto e tutti senza possedere nulla e nessuno. Chi trattiene è schiavo di se stesso e vive lontano dall'Amore, vive chiuso nel suo proprio inferno. E questa è anche una scelta della libertà.Noi non siamo "palle da billiardo" che si muovono sul tavolo assecondo i movimenti di chi tiene in mano la stecca; noi siamo liberi e per quanto vogliamo ardentemente liberarci dai tormenti della scelta, noi ci confronteremmo sempre con più di un modo di procedere, e la scelta tra le diverse possibilità (essere fedele o tradire) è, ineluttabilmente, lasciata a noi.Solo chi è libero ama. E' questo il segreto dell'Amore, è questa la sostanza dell'Amante. L'amore ha un prezzo altissimo. E chi non è disposto a pagarlo sarà sentimentale, romantico però dell'amore non saprà nulla e non sarà mai Amante. La sua libertà sceglie la scorciatoia, il cammino che porta a soddisfare le sue pretese facendo dell'altro un mezzo, uno strumento dei suoi meschini interessi.Solo l'uomo libero ama perché l'amore non è una passione che si subisce, come tanta letteratura edulcorata predica, l'amore è invece un destino che si sceglie. "All'inizio la libertà". I rapporti saranno perché voluti, e voluti per liberare mai per trattenere, manipolare o sedurre, come il virtuale oggi permette e promuove.Solo chi è libero, amando non teme mai di perdere nulla, nemmeno la vita. In realtà l'Amante non "perde" la vita perché non si la toglie nessuno. E' l'Amante che dà se stesso affinché l'Amato sia, e sia pienamente senza che mai si senta indebitato.
L'Amante dà il primo passo e, come il pellicano, si strappa il cuore per non calpestare la libertà dell'Amato. A sua volta, l'Amato può muoversi nella stessa lunghezza d'onda o, come la storia quotidiana dimostra, ripagare con il bacio di Giuda e consegnare l'Amante alla morte, dopo di condividere con lui il vino e il pane.La libertà consiste in questo: In amare senza cercare il tornaconto; in amare senza mai chiedere di essere amato come se fosse un diritto. Questa è la libertà che reca l'impronta dell'oblatività. Non è la Voluntas commoda.L'amore libera ed è in questo liberare che l'Amante, paradossalmente, donando tutto se stesso riceve.Chi ama dunque libera, altrimenti non ama. Esercita sì la libertà ma per fare dell'altro bottino, terra da calpestare, preda da ingabbiare, oggetto da sedurre o eco del proprio io.L'Amante sa rimanere in silenzio e in disparte e non rimprovererà mai all'Amato la sua assenza. Certo, è una croce, ma forse è il modo più umano di testimoniare l'Amore. A noi, caro lettore, la scelta.