I versi del poeta tedesco Goethe - che ho voluto come titolo del post - ci mettono sulla strada dello stupore. Oggi, sotto il primato della logica quantitativa e della matematizzazione del reale, la strada della meraviglia è un sentiero dimenticato che nessuno percorre più perché non porta al profitto. Ma senza lo stupore il reale non custodisce per noi alcun significato da decifrare, alcun pregio intrinseco da gustare, alcuna bellezza da contemplare. Infatti, l'essente - questo fiore, questa donna, questo albero, questo fiume...- non è che merce negoziabile, ostaggio della logica del guadagno o oggetto dei desideri possessivi ormai senza freni né confini.
"Sono al mondo per stupirmi"(Goethe)
I versi del poeta tedesco Goethe - che ho voluto come titolo del post - ci mettono sulla strada dello stupore. Oggi, sotto il primato della logica quantitativa e della matematizzazione del reale, la strada della meraviglia è un sentiero dimenticato che nessuno percorre più perché non porta al profitto. Ma senza lo stupore il reale non custodisce per noi alcun significato da decifrare, alcun pregio intrinseco da gustare, alcuna bellezza da contemplare. Infatti, l'essente - questo fiore, questa donna, questo albero, questo fiume...- non è che merce negoziabile, ostaggio della logica del guadagno o oggetto dei desideri possessivi ormai senza freni né confini.