La logica del dono

"Sono al mondo per stupirmi"(Goethe)


I versi del poeta tedesco Goethe - che ho voluto come titolo del post - ci mettono sulla strada dello stupore. Oggi, sotto il primato della logica quantitativa e della matematizzazione del reale, la strada della meraviglia è un sentiero dimenticato che nessuno percorre più perché non porta al profitto.  Ma senza lo stupore il reale non custodisce per noi alcun significato da decifrare, alcun pregio intrinseco da gustare, alcuna bellezza da contemplare. Infatti, l'essente - questo fiore, questa donna, questo albero, questo fiume...- non è che merce negoziabile, ostaggio della logica del guadagno o oggetto dei desideri possessivi ormai senza freni né confini.
  Senza lo stupore si cancella il qualitativo e non rimane che la statistica, l'impero del numero, il primato del pensiero calcolante. Sono strade che portano alla chiusura nei propri circuiti asfittici di egocentrismo.E' interessante riflettere sulla poesia di Eduardo Galeano, scrittore uruguaiano il quale descrive, in modo stupendo, l'atteggiamento portante dell'uomo del terzo millennio. Non si può guardare la lunasenza calcolare la distanza. Non si può guardare un alberosenza calcolare il legno. Non si può guardare il menùsenza calcolare le calorie. Non si può guardare un uomosenza calcolare i vantaggi. Non si può guardare una donnasenza calcolare i rischi.