Greenpeace Blog

Mare grosso


Ciao a tutti! Pubblico, con qualche ora di ritardo, un messaggio che mi ha inviato ieri Salvatore, il ragazzo che si occupa del web a bordo della nave Arctic Sunrise. Buona lettura!
Martedì sera siamo partiti da Civitavecchia con i ricordi di due giornate lunghissime ed emozionanti. Di quelle giornate da mettere nel cassetto dei ricordi di Greenpeace, dove conservo tutti quei momenti unici che solo questa associazione può darti. Si cena e si inizia a riordinare i pensieri: l'azione alla centrale di Civitavecchia che l'Enel sta convertendo a carbone, la foto in mutande sull'Arctic, i bambini a bordo con le loro divertenti domande, i tanti amici di Greenpeace rincontrati che sono sicuri di rivedere "la prossima volta", le notti passate a montare video nella claustrofobia della cabina... i ricordi si accavallano e si confondono con la stanchezza che presto mi porterà a dormire. Mercoledì sveglia alle 7.30, come è consuetudine sulla nave. Il sonno profondo non mi aveva fatto notare che la nave stava sballottando pesantemente. Il rollio, che quando dormi ti culla piacevolmente, diventa un incubo quando si cerca di scendere dal letto. Riesco a raggiungere faticosamente il ponte dove mi si apre uno spettacolo incredibile. Siamo ormai lontani dalla costa e il mare è grosso. Le onde alte che sbattono contro la nave arrivano fino al ponte spruzzandomi acqua fredda addosso. Il cielo è di un blu cubo e nuvoloso, illuminato appena da un sole ancora basso. Giusto il tempo di coglierne la bellezza, che lo stomaco inizia a brontolare. Vorrei arrivare alla mia macchina fotografica per immortalare lo spettacolo, ma stavolta lo stomaco si ribella davvero! Scendo in cucina... E capisco di non essere il solo a soffrire il mal di mare: soltanto l'equipaggio stabile che è abituato ai capricci del mare riesce a lavorare. Gli altri, come me, devono ricorrere alle medicine di bordo che ti permettono a malapena di dormire. Solo in serata riesco ad accendere il computer per vedere se ci sono novità. Sulla pagina di Greenpeace international leggo che in Australia i laburisti hanno vinto le elezioni. Il nuovo primo ministro, Kevin Rudd, si era impegnato in campagna elettorale ha firmare il protocollo di Kyoto e a produrre il 20 per cento dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Questa politica lo ha sicuramente aiutato a vincere contro il Primo ministro uscente, che si era sempre rifiutato di firmare l'accordo internazionale e prendere misure reali contro i cambiamenti climatici. Ora l'Australia potrà finalmente presentarsi a Bali, la Conferenza delle Nazioni Unite che si terrà in Indonesia tra due settimane, come nazione firmataria e promotrice degli accordi di Kyoto. Ratificare il protocollo è sicuramente un buon primo passo, ma il vero successo sarà diminuire le emissioni di CO2 al più presto. E per farlo l'Australia dovrà liberarsi dalla dipendenza dal carbone, proprio come dovremmo fare noi qui in Italia.