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L'EUROPA PROPONE UN PARACADUTE PER IL CLIMA MA NON CI METTE UN EURO


La Commissione Europea ha proposto nuove misure di riduzione dei gas serra e appoggio finanziario per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. Una proposta lodevole ma debole. All’ultimo minuto, infatti, la Commissione ha deciso di rimuovere qualsiasi indicazione specifica per il sostegno economico che l'Europa è pronta a offrire.Insomma la Commissione non ha avuto il coraggio di sostenere le sue buone intenzioni con le cifre economiche necessarie a prevenire impatti climatici catastrofici. Ora spetterà ai Ministri europei dell'Ambiente e delle Finanze di implementare la proposta con un impegno finanziario adeguato.Secondo Greenpeace tali risorse dovrebbero ammontare almeno a 110 miliardi di euro l'anno, da qui al 2020, di cui 25 miliardi dovrebbero essere a carico dell'Unione europea. Il sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo dovrebbe essere così suddiviso: - 40 miliardi di euro/anno per lo sviluppo di fonti rinnovabili - 30 miliardi di euro/anno per ridurre la deforestazione e i suoi effetti sulle comunità locali - 40 miliardi di euro/anno per misure di adattamento agli effetti dei cambiamenti climaticiI periodi di recessione vanno e vengono, ma il clima è in caduta libera e non possiamo permetterci di aprire il paracadute troppo tardi. Se le nazioni industrializzate falliranno nell'aiutare i Paesi in via di sviluppo, gli effetti sociali ed economici dei cambiamenti climatici saranno irreversibili in tutto il mondo.