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NO AL NUCLEARE, L'ITALIA ANCORA CONTRO L'EUROPA


“Il nucleare è una fonte costosa, rischiosa e basata su una risorsa, l’uranio, molto limitata. Una scelta scellerata che serve solo a pochi interessi di un settore che il mercato ha già bocciato”. Così il direttore di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, commenta l’accordo firmato tra Italia e Francia sul nucleare.Quest'accordo è a tutto vantaggio di Sarkozy, che sta cercando di tenere in piedi l’industria nucleare francese, ma non offre all’Italia nessuna garanzia di maggiore indipendenza energetica – tecnologia e combustibile arrivano dall’estero – ed è anzi contro gli obiettivi europei di breve termine. Il Governo continua, infatti, a parlare di nucleare, mentre ha appena firmato accordi europei vincolanti per giungere a una quota del 35 per cento di energia elettrica da fonti rinnovabili al 2020. Il nucleare sottrarrà risorse allo sviluppo delle rinnovabili, oggi ferme al 16 per cento, e il risultato potrebbe essere una nuova procedura d’infrazione davanti alla corte Europea.Il nucleare non ha risolto nessuno dei suoi problemi, da quello delle scorie alla sicurezza intrinseca alla proliferazione nucleare. Anche raddoppiando l’attuale numero di reattori, cosa che accelererebbe l’esaurimento delle risorse accertate di Uranio che, ai livelli attuali, non superano i cinquant’anni, il contributo del nucleare alla riduzione delle emissioni sarebbe marginale, non oltre il cinque per cento. Con gli stessi investimenti in maggiore efficienza energetica negli usi finali l’effetto di riduzione delle emissioni sarebbe fino a sette volte superiore.