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SE LA METRO DI ROMA DISTRUGGE LE FORESTE IN AFRICA?


C’è un carico di legname sporco di sangue nel porto di Ravenna. Il legno si chiama azobè ed è stato tagliato illegalmente in Liberia per finanziare una guerra civile. Oggi rischia di essere utilizzato per la manutenzione della metropolitana di Roma. Con una doppia azione - al porto di Ravenna e alla metro Colosseo di Roma - ieri gli attivisti hanno denunciato il crimine. Il nostro paese - quale principale porto d’ingresso di legno illegale in Europa - ha il dovere di fermare questo scempio e promuovere soluzioni adeguate.A Roma alla stazione metro del Colosseo, climbers e attivisti hanno srotolato un enorme striscione con il messaggio "African forest destruction sponsored by Metro". Nel frattempo, al porto di Ravenna gli attivisti si sono incatenati ai tronchi, marchiando il legname con il timbro "forest crime" e hanno chiesto l'intervento del Corpo Forestale dello Stato e dell'ente certificatore FSC.La maggior parte del carico, giunto a Ravenna, è stato acquistato dall'azienda Interwood Srl, che ha recentemente vinto un appalto di 720 mila euro con MeT.Ro Roma Spa, l'azienda responsabile della gestione e dell’ampliamento della metropolitana di Roma.Dopo il blitz il corpo forestale dello Stato ha accolto formalmente le accuse di Greenpeace, impegnandosi a presentarle alla Procura generale della Repubblica. Met.Ro spa ha aperto un canale diretto di comunicazione, garantendo di prendere atto delle accuse formulate nel rapporto di Greenpeace "Anatomia di un crimine" e mostrandosi disponibile a un incontro per ricevere ulteriori chiarimenti con l'obiettivo di definire i parametri più opportuni per l'acquisto del legname in questione.Tace l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma, sebbene sollecitato più volte da Greenpeace nel corso della giornata. Ma l’associazione continuerà a fare pressione affinché il comune risponda degli impegni presi diventando "Città amica delle foreste".Leggi la news