La nave Arctic Sunrise - la vedete nella foto "addobbata per la festa" - è arrivata ieri in Italia, a Cagliari. E questa mattina, all'alba, uno decina di nostri attivisti sono entrati in azione: hanno consegnato al Governatore Soru alcuni sacchi di carbone per protestare contro la politica energetica della regione Sardegna. I nostri climber sono saliti sul tetto del palazzo della Regione armati di striscione, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Lo striscione - lo vedete nella foto - è stato comunque affisso alla nave.
Greenpeace protesta perchè Soru si ostina a boicottare l'eolico e preferisce investire sul carbone del Sulcis. L'Italia non può permettersi una Sardegna a carbone: l'isola è difatti la regione più ventosa d'Italia... Senza eolico in Sardegna non ci può essere un futuro per l'eolico iin Italia. Le scelte di Soru ci allontanano da kyoto.
Gli effetti dell'azione non si sono fatti attendere: già alle undici di questa mattina, una delegazione di Greenpeace incontrava Renato Soru per un confronto: è stato un incontro teso. Il Governatore era vistosamente nervoso. Si è impegnato a costruire un nuovo parco eolico, senza però fornire dettagli sul luogo e sulla tempistica.
Sulla opzione carbone si è mostrato invece inamovibile. Ci sarebbe da chiedersi come mai, visto che, secondo un recente sondaggio Greenpeace / Anev, gli abitanti della Sardegna sono favorevoli all'eolico.
Un commento sull'articolo segnalato da cricad74... Nessuna fantomatica selva di torri eoliche prevista da Deliperi: i 3.000 MW, che rappresentano il potenziale tecnico nel medio termine, comporterebbero un impegno totale di territorio - ovviamente compreso lo spazio tra le torri - pari al 3 per cento del territorio e coprirebbero circa il 50 per cento degli attuali consumi... Ma, in Sardegna, gli Amici della Terra sono forse "Amici della Serra": il loro sostegno alle politiche pro carbone di Soru è un caso unico al mondo.
Soru cerca di far passare Greenpeace come inattendibile, ma in realtà i dati citati sono quelli del Piano energetico ambientale della Sardegna presentato nel 2006.
1. Il Piano regionale della Sardegna punta sul carbone prevede una crescita delle emissioni - Nel 1990 la Sardegna aveva emissioni di CO2 pari a 16,8 milioni di tonnellate (Mt), di cui 6,3 imputabili al settore termoelettrico. Se la Sardegna dovesse rispettare l'obiettivo di Kyoto su base regionale, il Piano energetico ambientale dovrebbe ridurre le emissioni totali di CO2 attorno a 15,7 Mt. In realtà già oggi le emissioni di CO2 sono cresciute fino a circa 24 Mt, e lo stesso Piano pianifica un livello delle emissioni al 2015 pari a 29 Mt. Si va dunque a quasi il doppio delle emissioni al 2015 come effetto di una pianificazione regionale. E sarebbe Greenpeace inattendibile?
2. Soru vuole limitare l'eolico... - Il potenziale tecnico è di circa 3000 e al momento ce ne sono installati circa 350. La limitazione di Soru a 500 è una decisione arbitraria fondata sul nulla. L'obiettivo di Soru è quello di far riaprire le miniere del Sulcis, uno dei carboni più sporchi al mondo, e per far questo ha cercato di utilizzare gli incentivi del CIP6 - quelli che dovrebbero andare alle fonti rinnovabili. Questa è l'anima ambientalista di Soru? Peraltro Soru continua a confondere l'obiettivo per le fonti rinnovabili - che è europeo ed è fissato al 2020 - con quello di Kyoto che è un obiettivo al 2012.
3. ...per poi mercanteggiare - Soru ha proposto alla principale azienda elettrica italiuana, Enel, uno scambio di questo tipo: elettricità da carbone a costi fissi per le industrie energivore della Sardegna in cambio gli concede 160 MW eolici. Così, avendo fissato arbitrariamente il tetto, può trattare le concessioni come in un Suk.
4. Greenpeace e ANEV - Greenpeace a livello internazionale ritiene che il settore delle fonti rinnovabili sia strategico per combattere l'effetto serra, come sia prioritario fermare l'espansione del carbone, la fonte più inquinante. Per questa ragione Greenpeace collabora con le associazioni di produttori del fotovoltaico, dell'eolico e delle filiere delle rinnovabili, con cui presenta periodicamente rapporti tecnici e scenari a scalòa europea e internazionale. Anche in Italia abbiamo questa alleanza: senza le fonti rinnovabili non è possibile combattere l'effetto serra che è la priorità ambientale del 21mo secolo. Greenpeace e ANEV, secondo il protocollo d'intesa, ognuna con le sue risorse contribuirà liberamente a promuovere l'eolico nel rispetto dell'ambiente.
5. Per quanto riguarda le insinuazioni su presunti interessi di Greenpeace forse Soru farebbe meglio a pensare ai suoi interessi e alle vicende che lo riguardano. Greenpeace si riserva comunque ogni iniziativa a tutela del suo nome.
ciao , sono un "vecchio" ex attivista di gruppi d'appoggio , rimasto nella galassia ambientalista , ma notevolmente pessimista sul futuro , tanto per cominciare ho la tv accesa e sta per iniziare un porta a porta "speciale" sui Savoia ?! noooo ancora
bruno vespaaaaaa , non e' possibile !!!!!
non abbiamo piu' speranza
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il 14/05/2016 alle 08:11
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il 14/05/2013 alle 07:31
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il 15/05/2012 alle 20:24
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il 12/05/2012 alle 16:44
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il 15/02/2012 alle 19:11