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Creato da videoGreenpeace il 13/11/2007
Il blog di Greenpeace in Italia
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Manda Silvio a Copenaghen
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Questo video ricostruisce l'azione di ieri presso la sede della Regione Sardegna, a Cagliari. I nostri attivisti sono entrati in azione all'alba e hanno scaricato davanti all'ingresso dell'edificio dei sacchi di carbone, per protestare contro la politica energetica promossa da Soru, in Sardegna, che incentiva il carbone e blocca l'eolico.
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La nave Arctic Sunrise - la vedete nella foto "addobbata per la festa" - è arrivata ieri in Italia, a Cagliari. E questa mattina, all'alba, uno decina di nostri attivisti sono entrati in azione: hanno consegnato al Governatore Soru alcuni sacchi di carbone per protestare contro la politica energetica della regione Sardegna. I nostri climber sono saliti sul tetto del palazzo della Regione armati di striscione, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Lo striscione - lo vedete nella foto - è stato comunque affisso alla nave.
Greenpeace protesta perchè Soru si ostina a boicottare l'eolico e preferisce investire sul carbone del Sulcis. L'Italia non può permettersi una Sardegna a carbone: l'isola è difatti la regione più ventosa d'Italia... Senza eolico in Sardegna non ci può essere un futuro per l'eolico iin Italia. Le scelte di Soru ci allontanano da kyoto.
Gli effetti dell'azione non si sono fatti attendere: già alle undici di questa mattina, una delegazione di Greenpeace incontrava Renato Soru per un confronto: è stato un incontro teso. Il Governatore era vistosamente nervoso. Si è impegnato a costruire un nuovo parco eolico, senza però fornire dettagli sul luogo e sulla tempistica.
Sulla opzione carbone si è mostrato invece inamovibile. Ci sarebbe da chiedersi come mai, visto che, secondo un recente sondaggio Greenpeace / Anev, gli abitanti della Sardegna sono favorevoli all'eolico.
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Evento di Greenpeace al Palazzo delle Esposizioni. L'artista Massimo Catalani e il cuoco Antonello Colonna aderiscono alla campagna Parmigiano-Reggiano libero da Ogm. Intanto - dopo più di 12.000 email di protesta inviate dai consumatori attraverso il nostro sito - cominciano ad arrivare i primi risultati: il Consorzio ha manifestato la volontà di eliminare i mangimi Ogm dalla sua filiera. Servono ora azioni concrete.
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Il Giappone sta per riaprire la caccia alle balene. La flotta baleniera - che per giorni è stata nascosta nel porto di Shimonoseki - è salpata sabato per l’ennesimo, inutile massacro. Nel mirino, più di mille balene. Ma, in agguato, c’è la nostra Esperanza. Con tre attivisti italiani a bordo. Si ripete quindi il solito scenario. Da una parte, i giapponesi che perseverano con la caccia alla balene. Dall'altra Greenpeace e i suoi attivisti, che difendono le balene dagli arpioni. La caccia alle balene - che il Giappone sostiene di condurre per finalità di ricerca scientifica - non ha alcun senso: in Giappone ci sono 4000 tonnellate di carne di balena invendute nei magazzini, e i sondaggi parlano chiaro: i giapponesi sono contrari alla caccia baleniera. E non mangiano carne di balena. Ma il Giappone insiste. Persevera. E l'IWC - la Commissione Baleniera Internazionale - rimane impotente.
L'IWC non è l'unico organismo internazionale che in materia di mare e difesa della biodiversità marina non riesce ad incidere. Anche l'ICCAT - la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni in Atlantico - ha dei problemi. Greenpeace li ha denunciati con un nuovo rapporto e con una azione in Turchia. Il tonno rosso è in crisi: è minacciato da una pesca eccessiva e in molti casi illegale. Vi chiederete chi è che mangia tutto questo tonno... Avete presente il sushi? Ebbene, il tonno rosso è uno degli alimenti base della cucina tradizionale giapponese. Secondo i ricercaotri, non si dovrebbero assegnare quote di pesca superiori alle 15000 tonnellate, per salvare il tonno rosso. L'ICCAT ha stiabilito l'anno scorso una quata di 30000 tonnellate, che arrivano - nei fatti - a 50000 con la pesca illegale.
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Greenpeace lancia l'iniziativa "In mutande per Kyoto". L'Italia è in forte ritardo sugli obiettivi di Kyoto. Per protestare contro le inadempienze del Governo italiano, Greenpeace invita tutti a partecipare alla foto action "in mutande" a bordo del suo storico rompighiaccio, Artic Sunrise. Ci metteremo tutti in mutande per ricordare al Governo che con questa politica non andiamo da nessuna parte, tanto meno a Bali – dove, a dicembre 2009, si terrà il nuovo vertice sul clima delle Nazioni Unite. Unisciti anche tu!
L'appuntamento è per lunedì 26 novembre, ore 9.30, porto di Civitavecchia, sotto la prua della Artic Sunrise.
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Al World Energy Congress Greenpeace colpisce ancora. Dopo il blitz di domenica scorsa, oggi un nuovo striscione si è aperto "magicamente" sulla testa di Fulvio Conti: "ENEL: Do Not Export Nuclear Risk", per denunciare l'intenzione di Enel di investire oltre 4 miliardi di euro in fatiscenti reattori nucleari sovietici anni 70. Le forze dell'ordine hanno allontanato i portavoce di Greenpeace. E il WEC è stato sospeso per 30 minuti!
Enel vuole investire sul nucleare sovietico a Belene e Mochovce, per completare la costruzione di alcuni impianti incompiuti. Si tratta di un investimento titanico e insensato, su una tecnologia che in Occidente non rispetterebbe gli standard di sicurezza minimi. Il sito bulgaro di Belene si trova anche in una zona sismica. L'Enel porta avanti questo piano di investimenti con l'avallo del Governo, a dispetto del referendum del 1987 con il quale gli italiani si sono pronunciati contro il nucleare.
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Roma, Italia - Una maratona al Polo Sud: è la nuova sfida impossibile di Francesco Galanzino. Partirà il prossimo 21 novembre per la gara più fredda e massacrante del mondo: 250 chilometri in 5 giorni, temperature dai -10 ai -30 C°, solo 15 partecipanti. Anche in Antartide, Galanzino porterà il messaggio di Greenpeace per fermare i cambiamenti climatici.
Leggi la notizia sul nostro sito
Visita il sito personale di Francesco Galanzino
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![](http://www.greenpeace.org/raw/image_full/italy/ufficiostampa/foto/wec-01.jpg)
Inizia oggi - per la prima volta in Italia - il ventesimo congresso del WEC, il Consiglio Mondiale dell'Energia. E Greenpeace entra in azione con i suoi attivisti, per dire NO al nucleare e ricordare che l'unica vera risposta possibile al tema dei cambiamenti climatici è nel binomio rinnovabili & efficienza energetica.
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Inviato da: ninograg1
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