fuori dal regno - elettricità negli occhi lividi del cielo
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come noci di cocco rovesciate

parlare parlare parlare parlareper criticare criticare criticareche è banaled'altrondeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhnausea
 

banalitą

io non voglio esserciquindi perché tu mi parli?obbligatoriamente, nauseatamenteil vento spira cretino nell'abisso scemonulla è come nulla più un terzo (divano)
 

intriso

i falli dementi che si ergevano nella demenza idiota
 

nell'aere

continuava a non venirecuce castamente il blando toccato il gestoe l'apparir trasale
 

turbine

smettila di implorare, finestre, dove, soleil taglio della mano non apparso si rifacevablando non era e non sostava, sulla zona (non) amaraguarda lo sguardo che si guarda, domani è luminoso, oggi non pioveva 
 

parliamone

mi parli del vuoto banaleio voglio parlare del vuoto non banalenon riesci a vederlo lo stai accarezzandoti siedi sul pavimento e implori finestreti siedi sul pavimento e implori finestreti siedi sul pavimento e implori finestre
 

aldilą del lacrimare

il sonno, occhi nebulosivorrei distendermi su d(')una pianurama non c'è tempo proprio adesso per questo cammina!
 

treno di gomma in orbita

schizza il treno di gommaleggero come una piuma di piombosopra le stelle accese nel crepuscolo di zolfodanzano le pannocchie bollite fra i rumori le maniere gli aristocraticisi abbassano tendine oscure nel petrolioci cerchiamo con mani e piedi che nuotano in vagoni 
 

scarso controllo pulsionale

come una trottola, ah sto sudando dal freddo eho le vertigini 
 

sbullonare

dardeggiano tubature d'oro liquido nello spazio rattoppato stellone dondolano sui canaloni
 

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