Ali d'aquila

Cari amici, io da tanti anni ormai resto cristiano ma non certo cattolico... sono scappato via da questi serpenti, ipocriti e viscidi... soprattutto perchè la stragrande maggioranza di loro sono tutti omosessuali, molti dei quali maiali e libertini... e nonostante la loro omertà tante cose vengono scoperte e denunciate anche se poi se ne parla sempre troppo poco.

Questa reprimenda della gerarchia cattolica è atrocemente ipocrita. E' il momento che chi sa di Romeo (cardinale) e Cuttitta (vescovo ausiliare) tiri fuori le verità sulle loro preferenze sessuali. Fanno solo pena. Ah un'ultima cosa, ricordatevi dell'8 x mille. E' la cosa a cui più tengono. Non nascondete la testa sotto la terra e firmate per lo Stato o per la chiesa Valdese. Ricordatevi di firmare, perché altrimenti l'8 x mille di chi non firma va in percentuale alle preferenze espresse, cioé oltre l'80% alla Chiesa Cattolica, circa un miliardo di euro, che in parte il Vaticano trattiene per sé e un'altra parte va alle curie, ai preti va quasi niente.

Esprimo la mia solidarietà, come cristiano cattolico, a questa ulteriore discriminazione operata per mezzo della curia di Palermo. Ho personalmente inviato tramite email alla curia e all'arcivescovo di Palermo la seguente: In merito alle notizie diffuse dalla stampa e al relativo avviso apposto dal parroco della Chiesa di Santa Lucia riguardanti il vostro divieto a celebrarsi presso la stessa parrocchia una veglia in ricordo delle vittime dell'omofobia desidero ricordarvi che il Catechismo della Chiesa Cattolica recita: "Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione" (cfr CCC 2358). Nel ricordarvi tale insegnamento della Chiesa, in quanto cristiano, desidero chiedere a voi e all'arcivescovo Romeo, stante il vostro divieto di pregare in Chiesa, quale dovrebbe essere il luogo più appropriato nel quale dei cristiani, omosessuali o meno, possono rivolgersi a Dio.