Gruppo di Lettura

Recensione di Michela Mamprin Francesco Dessolis prende spunto da alcuni versi di Cieli d\'Alcamo e sulla base di questi costruisce una storia piena di intrighi, amori e colpi di scena sullo sfondo della Sicilia del XII secolo. Da leggere.

RECENSIONE DI MARCO COCCO: Romanzo liberamente storico, scritto abbastanza bene. Tuttavia, a tratti, la narrazione risulta poco fluida. Resta comunque un buon romanzo.

RECENSIONE DI CARLA IOPPOLO: Se siete appassionati, o anche solo curiosi, rispetto a quel particolare spicchio di vita che è il medioevo (e l\'inizio di una coscienza iitalica) non potete perdere questo libro.

RECENSIONE DI PIERO GIACOMO FERRARIS: Celi d’Alcamo, suggestiva figura di medico e poeta, si presume grande avventuriero ed appassionato protagonista di una vita intesa nell’Italia del XII secolo. L’ultima rosa di Francesco Dessolis è veramente un bel romanzo d’avventura, collocato sapientemente in un’epoca storica di grande interesse. Degno di un Valerio Massimo Manfredi, anche se meno serioso ed ostico, in quanto stillante un velato umorismo. Il lettore non fatica molto ad entrare nel clima di lotte fra il regno di Sicilia ed il Sacro Romano Impero, grazie ad un dialogo serrato ed coinvolgente ed alla minuta, perfetta, descrizione di costumi, usante, ambienti, azioni. Si legge d’un fiato, pagina dopo pagina, perché ad ogni evento ne segue un ancor più intrigante. Altrettanto intrigante la presenza femminile che da un tocco di sensuale inquietudine alla vicenda. Consigliabile a tutti! Seguiamo dunque la bella amicizia fra Celi d’Alcamo e il mobilissimo Ruggero d’Altavilla, compagni di università la cui vita si intreccerà fra amori, tradimenti, congiure, crociate e mille altre avventure.

RECENSIONE DI STEFANIA DEL FERRARO: L\'\"Ultima rosa\" colpisce per il particolare stile fluido e moderno, in netto contrasto con i contenuti narrati, ambientati intorno al 1200. Per questo, la narrazione scorre e consente una lettura agevole.

RECENSIONE DI SALVATORE VONGHER: L\'ultima rosa è un romanzo ben scritto e soprattutto ben costruito. Per chi l\'ha letto è facile fare paragoni, per il tipo di storia, con Baudolino di Umberto Eco e non sfigura assolutamente. Fantasioso, ironico, anche istruttivo è una lettura piacevole.

RECENSIONE DI PAOLO FEDERICI: prendiamo un personaggio davvero esistito (Cieli d\'Alcamo), ma del quale non si hanno notizie, se non il testo di una poesia provenzale intitotala \"Rosa fresca aulentissima\". Lanciamolo, come una palla da bowling, nel mezzo di un mondo di birilli reali (nel senso di \"nobili\", come re e imperatori, papi e regine). Costruiamoci sopra una storia che coinvolge personaggi forse mai esistiti, come Robin Hodd ed Ivanhoe. Aggiungiamo un pizzico di poesia dantesca, declamata da un esilarante avo di Dante (messer Alighiero). Mescoliamo in maniera tale che Cieli d\'Alcamo abbia rapporti con tutti (o meglio, con \"tutte\" le donne che attraversano la sua strada, con un occhio di riguardo per le regine). La fantasia, in effetti, è un ottimo additivo per chi, come l\'autore, si diverte a ricreare la storia. E se di Federico II (il grande imperatore, conosciuto come \"STUPOR MUNDI\") si sa che nacqua a Iesi e che sua madre partorì nella pubblica piazza per fugare i dubbi sulla sua maternità (visto che aveva già raggiungo i 40 anni di età!), perché non inventarsi un padre diverso dall\'imperatore? Magari è proprio Cieli d\'Alcamo (che racconta tutta la storia in prima persona) a vantarsi dell\'aver concupito la regina, salvo scoprire che altri due (oltre all\'imperatore) avevano seminato nello stesso campo. Uno dei quali altri non è che Robin Hood. Vabbè, ma se vado avanti così vi racconto tutta la storia e invece vale la pena che ve la leggiate per gustarvi le invenzioni storico-comiche che si inventa l\'autore. Una cosa è certa: gli avvenimenti accaduti tra la fine del dodicesimo e l\'inizio del tredicesimo secolo li imparerete (se ancora non li conoscete o se li avete dimenticati) in modo ineccepibile. Forse, raccontare così la storia nelle scuole, aiuterebbe i ragazzi ad impararla molto più facilmente. Un po\' come quando si fa parodiare la Guerra di Troia a Paperino (avete mai letto la PAPERILIADE?) o la Divina Commedia a Topolino (e dell\'INFERNO DI TOPOLINO, cosa sapete?). Complimenti dunque a Francesco Dessolis, l\'autore, per la capacità creativa ed il modo narrativo (quasi un diario) utilizzato.

RECENSIONE DI BARBARA ANNIBALLI: Basato su fatti e personaggi storici, ma con molta fantasia, l\'autore è riuscito ad immaginare la vita del protagonista intersecandola ad eventi realmente accaduti, e dandoci l\'immagine di una persona fondamentalmente buona. Certo non molto assertiva, per cui si è lasciato trasportare dagli eventi, dalla manipolazione di tante donne, ma da esse è riuscito spesso a tirar fuori il meglio, e pur vivendo una vita piena di sofferenze ha saputo affrontarla godendo del buono che è riusciuto trarre dalle sue \"rose\" in particolare dalla sua \"ultima rosa\": tutto l\'amore di una figlia.