Ciao

Spunti...


Ciao a tutti!Benritrovati dopo le vacanze e dopo questo "periodo di transizione"... Che il Signore accompagni sempre il nostro cammino e ci sproni a una vita nella fede in Lui, nella sua speranza, nella testimonianza concreta dell'amore in Lui...Nel tanto parlare vario dei giorni scorsi, un pomeriggio adocchiai sul televideo qualche frase dell'intervento del segretario generale della CEI al convegno nazionale dei presidenti di AC (
), in cui si riportava come avesse invitato i credenti nell'Italia di oggi a resistere e a proclamare "l'irriducibilità sostanziale al mondano e alle sue logiche a tutto ciò insomma che contraddice il Vangelo e la fede".Vista la cruda efficacia della semplicità e della naturalezza delle parole, ho provato a cercare l'intervento completo, ne ho trovato qualche stralcio, ci vuole un po' di attenzione nel leggerlo e meditarlo (almeno, per me...), ma penso ne valga la pena, come invito a non lasciarsi andare e scoraggiarsi, ma a essere perseveranti...Faccio qualche copia-incolla, spero di continuare con voi una riflessione...Un abbraccio in Cristo, mg...Bisognerebbe avere il distacco del monaco senza fuggire dal mondo, e l'assunzione delle responsabilità nel mondo, senza lasciarsi fagocitare da esso e dalla sua logica antievangelica e disumanizzante....La Chiesa popolo di Dio ha bisogno di credenti e comunità che si facciano carico."Farsi carico" significa cercare per sé e partecipare agli altri, con diligenza, quanto è necessario alla vita di fede, alla preghiera all’ascolto di Dio, alla riflessione e al discernimento, alla comunione ecclesiale… Ciò equivale, o comunque sbocca sull’impegno per la edificazione della comunità. Ciascuno secondo la propria vocazione e il proprio ministero e servizio ecclesiale ha la responsabilità di edificare la comunità come se tutto in essa dipendesse da lui e nella coscienza che essa è il primo bene necessario....Il credente e la comunità cristiana si fanno carico di un popolo, curando una intensa vita cristiana nella condizione secolare e quindi mostrando come tutti possano vivere la loro condizione nella fede della Chiesa, addirittura realizzando una pienezza di vita ancora maggiore di quella comunemente raggiungibile.Nella consapevolezza che l'esperienza credente ha sempre carattere ecclesiale e che essa ha bisogno di un orizzonte socio-culturale per vivere bisogna vigilare non solo sulla tentazione di ridurre la fede a dimensione privata, ma anche su quella opposta di adagiarsi sul mantenimento di un ambiente socio-culturale con tratti religiosi e più o meno vagamente cristiani, secondo una prospettiva di religione civile. ...Di fronte alla lenta erosione della fede cui si assiste in Italia, si hanno all'interno del corpo ecclesiale a due tentativi di risposta, risultato dell'estremizzazione di due esigenze ineludibili: un primo è una sorta di irrigidimento e un atteggiamento effetto di una sorta di sindrome da assedio, proprio di chi vede intorno a sé nemici e minacce alla Chiesa; l'altro, che indulge, più o meno consapevolmente, alla mentalità corrente, si lascia dettare dalle mode del momento il criterio di giudizio alla fin fine determinante anche sul piano morale. In realtà ambedue le forme di giudizio sembrano essere associate a una forma di mondanizzazione del giudizio, affidato non tanto alla luce della fede quanto alle coordinate socio-culturali di esperienza e di percezione della realtà...