Guardia Costiera

Guardia Costiera, operazione "Pesce doc"


Roma, 3 nov - Risultati ottimali per l’operazione “pesce doc” contro le frodi alimentari effettuata dalla Guardia costiera italiana. Nei cinque giorni in cui 2000 tra Ufficiali, Sottufficiali e marinai sono stati impegnati nell’operazione, sono stati 8488 i controlli effettuati. Particolare attenzione e’ stata posta verso i siti di commercializzazione con 954 controlli tra mercati ittici, grossisti e supermercati a cui vanno aggiunti 1259 ristoranti. In totale sono stati 2172 i verbali elevati con sanzioni per circa 1 milione di euro. Sequestrate 21 tonnellate di pescato di cui 6 in cattivo stato di conservazione o comunque inadatto al consumo.
Esemplari alcune infrazioni rilevate come nel caso del controllo ad un ristorante etnico di cucina cinese, in provincia di Rovigo, dove personale della Capitaneria di porto di Chioggia - oltre a contestare al ristoratore la mancanza di documentazione dei prodotti ittici - ha constatato le pessime condizioni igienico sanitarie del pescato, avallate dalle competenti Autorita’ Sanitarie. Il ristorante e’ stato chiuso e il ristoratore denunciato.A Vieste i controlli effettati presso il reparto pescheria di un centro commerciale hanno scoperto una frode a danno dei consumatori: pesce “molva” commercializzato come “baccala’”. Inevitabile la denuncia e il sequestro del pescato.A Pozzallo gli uomini della Guardia costiera, durante i controlli presso un centro di deposito e stoccaggio di prodotti ittici, hanno denunciato i responsabili per frode in commercio e sequestrato 1.137 chili di pesce “brosme” commercializzato, anche in questo caso, come “baccala’”.
Infine nel porto di Cetraro, durante i controlli ad un peschereccio in transito, sono stati sequestrati 17 pesci spada pescati illecitamente. Solo riguardo al pesce spada, nel corso dell’operazione sono state sequestrate circa 2 tonnellate di prodotto.