Guardia Costiera

Barletta, aggrediti militari della Guardia Costiera


Nella mattinata di sabato attimi di tensione sono stati vissuti nel porto a Barletta, interessato dai controlli disposti dal Comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo, Giuseppe Stola, per prevenire e reprimere la pesca abusiva.
Infatti due pescatori professionali, di quasi sessanta anni, che si trovavano presso la darsena destinata alla pesca, sono stati sorpresi dai militari della Guardia Costiera a bordo di un peschereccio addirittura in disarmo senza licenza di pesca e senza i documenti prescritti per la navigazione ma con a bordo degli attrezzi da pesca (reti da posta) non consentiti.Siccome in questi casi sono automatici il sequestro e la confisca degli attrezzi usati, gli ufficiali di polizia giudiziaria della Guardia Costiera hanno informato i due pescatori barlettani ma questi subito hanno opposto resistenza, inveendo contro i militari ed impedendo materialmente la prosecuzione della attività di ispezione a bordo del peschereccio.Per giunta, i due hanno pensato bene di gettare in mare alcune ceste contenenti pesce ma anche le reti da posta che avevano con sé, provocando così un pericolo per la navigazione ed un ostacolo su quei fondali; uno dei due si è pure rifiutato di fornire le proprie generalità.Di tutto ciò è stata prontamente informata l'Autorità Giudiziaria di Trani, cui i due pescatori sono stati segnalati per i vari reati commessi ai danni dei 3 militari, fra cui resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, usurpazione di comando e inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione. Ciò dà il la – ha dichiarato il Comandante Stola – a controlli più serrati, soprattutto in coincidenza con i mesi di maggio e giugno dei quali sono vietati la pesca professionale e sportiva dei ricci di mare, ma anche la loro detenzione e vendita. In proposito la Guardia Costiera di Barletta ha già provveduto a sequestrare oltre 100 ricci di mare ad un venditore abusivo che si era posizionato in via Andria, segnalando il contravventore alle competenti autorità e provvedendo poi al rigetto in mare degli esemplari in quanto praticamente ancora vivi.