Guardia Costiera

Guardia costiera: continua l’attenzione del Parlamento


È stata presentata in Parlamento una nuova interrogazione (questa volta al Presidente del Consiglio dei Ministri) in merito alla Guardia Costiera. L’argomento è relativo alla nomina del Comandante Generale. L’interrogante chiede che anche la Guardia Costiera possa avere un Comandante nominato dal Governo alla stessa stregua di ciò che avviene per i Comandanti Generali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.Naturalmente come delegato Co.Ce.R. non sono tenuto a fare dei commenti su una materia non di pertinenza della Rappresentanza militare. Come Maresciallo di Marina però posso essere soddisfatto per l’attenzione che entrambi i rami del parlamento rivolgono a questo Corpo della Marina Militare. Il merito senza dubbio è dei vertici del Corpo e della Forza Armata per la particolare attenzione umana che hanno nei confronti del personale. Oggi per la Forza Armata, è importante andare oltre le logiche dei vari Corpi (genio navale, commissari, sanitari ecc.) che vorrebbero affermare chi è più anziano e cioè ad es. chi viene prima o dopo sulla pubblicazione delle promozioni, alle cerimonie ecc. ecc.. È sempre stato nell’opinione comune, che la Forza Armata Marina svolge bene il suo compito di difesa nazionale attraverso le sue componenti aeree, terrestri (con la brigata di Marina San Marco) e le componenti navali in particolare con le ultime attività di polizia internazionale, tutto ciò a parte l’eccellenza dei nostri Incursori.Ma è anche entrato nel comune sentire della gente, considerare fra i compiti della Marina anche quelli di polizia vera e propria, attraverso l’attività svolta dalla Guardia Costiera, alla stessa stregua di Carabinieri e Polizia di Stato, sia nelle acque territoriali, che nei porti ed in tutto il territorio nazionale su specifiche materie. Tutto ciò fa si che il Capo di Stato Maggiore e tutto il personale si senta sempre più orgoglioso di appartenere ad una Forza Armata la cui professionalizzazione è in continua crescita, seconda a nessuno. Ciò grazie soprattutto ai nuovi slanci ed una nuova cultura basata su quei valori tradizionali, ma sempre attuali. È fondamentale che tutti si possano sentire collaboratori di una crescita costruita sui valori umani. Negli ultimi anni in questo senso un po’ di merito è sicuramente di tutta la rappresentanza militare, la cui azione necessita di costanza a qualsiasi livello. Non è stato facile e non lo sarà, ma bisogna aver fiducia nei risultati che gradualmente si vedono e si vedranno. È indispensabile la partecipazione di tutti, perché come l’Arma è dei “Carabinieri”, la Marina è principalmente dei “Marinai”, naturalmente oltre che della Nazione.-Antonello CiavarelliAtto CameraInterrogazione a risposta scritta 4-04416 presentata da GIOVANNI PALADINI venerdì 2 ottobre 2009, seduta n.225PALADINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri.- Per sapere - premesso che: la legge n. 84 del 1994 riguardante il «riordino della legislazione in materia portuale» all'articolo 3 recita: «L'Ispettorato generale delle capitanerie di porto è costituito in comando generale del corpo delle Capitanerie di Porto (...), dipende dal Ministero dei trasporti e della navigazione (...); esercita altresì le competenze in materia di sicurezza della navigazione attribuite al Ministero dei trasporti e della navigazione. Il Ministero dell'ambiente si avvale delle Capitanerie di porto»; al Corpo delle capitanerie sono state, dunque, attribuite numerose rilevanti competenze quali: il soccorso in mare, la difesa nazionale, il contrasto all'immigrazione clandestina, il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti (alle dipendenze del Ministero dell'interno), una serie di attività alle dipendenze dell'autorità giudiziaria, le attività di vigilanza pesca, la tutela di ambiente e territorio, le attività di polizia marittima nonché le delicate attività di «security portuale» affidate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con decreto ministeriale del 18 giugno del 2004; a differenza di quanto già accade per la nomina dei Comandanti generali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza (i quali vengono nominati, previa proposta dei Ministeri competenti, attraverso la diretta delibera del Consiglio dei ministri), il Comandante generale della Capitaneria di porto viene nominato su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con successivo mero conferimento di incarico da parte del Consiglio dei ministri stesso mediante decreto del Presidente della Repubblica; ad avviso dell'interrogante, l'incarico di Comandante generale del corpo delle capitanerie di porto viene dunque assegnato mancando di una nomina e di una delibera dello stesso Consiglio dei ministri con la conseguente mancanza di una chiara scelta politica da parte dello stesso Consiglio dei ministri; in tale stato di cose l'incarico di Comandante generale delle capitanerie viene normalmente affidato all'ufficiale più anziano del Corpo cosiddetto «Capo di Corpo», alla stregua di ciò che avviene per le procedure previste dall'articolo 30-bis decreto legislativo n. 490 del 1997 riguardante l'avanzamento degli ufficiali delle Forze armate.sia intenzione del Governo rendere più autorevole la figura del Corpo delle capitanerie di porto, avocando a sé la decisione, nominando e deliberando in seno al Consiglio dei ministri l'Ufficiale ammiraglio della Guardia costiera alla stessa stregua di quanto avviene per i Comandanti generali dell'arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza. (4-04416)