Guardia Costiera

Aereo precipita nel mare molisano...


Un «predator», velivolo autopilotato americano utilizzato per le ricognizioni, è precipitato nei pressi del Lido di Campomarino. L'aereo è caduto nella tarda mattinata di ieri, intorno alle 11.30, nei pressi della Foce del Biferno, sul bagnasciuga della spiaggia. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio. Sul posto sono subito intervenuti i Vigili del Fuoco e i militari della Guardia Costiera di Termoli che hanno già provveduto a transennare e presidiare la battigia dove è «atterrato» il Predator. Sembra sia stato un guasto a determinare la caduta dell'aeromobile, di dimensioni contenute.
Il velivolo era partito dall'aeroporto militare «Amendola» di Foggia e mentre stava sorvolando la costa campomarinese è accaduto il peggio. Sul posto per l'intera giornata hanno operato gli ufficiali della Guardia costiera coordinati dal Comandante Raffaele Esposito. Nel frattempo una coppia di velivoli AM-X del 32° Stormo Amendola sono immediatamente decollati dalla base foggiana per ricercare il velivolo, subito individuato. Già nel primo pomeriggio di ieri sono iniziate le operazioni di recupero. Al momento della caduta il Predator fortunatamente non ha creato problemi o danni. È la prima volta che accade un episodio del genere ad uno dei velivoli senza pilota, utilizzati soprattutto durante le guerre in Iraq o Afganistan dagli americani per le ricognizioni per la loro proprietà di non essere individuabili dai radar. Sulla vicenda la Guardia costiera non ha rilasciato alcun tipo di informazione annunciando inizialmente, nel corso della mattinata, una comunicazione ufficiale con i dettagli dell'accaduto per poi preferire non divulgare dettagli.Il velivolo, collaudato per la prima volta in Italia dal tenente colonnello Antonio Gentile, l'RQ-1A Predator, costruito dalla General Atomics Aeronautical Systems Inc. di San Diego, California, è un ricognitore telecomandato senza pilota, impiegato per la sorveglianza del campo di battaglia e l'acquisizione obiettivi. Derivato dallo Gnat 750, si compone di tre elementi: il velivolo (con ala media, impennaggi a V rovesciata e motore a pistoni con elica spingente), con i relativi sensori (con capacità ognitempo) ed equipaggiamenti di comunicazione; la stazione di controllo a terra (che, grazie al data-link satellitare può guidare l'Uav anche oltre la linea dell'orizzonte); il sistema di disseminazione delle informazioni raccolte.