Guardia Costiera

Portofino, maxi-multa all’hotel


Ristoranti del Tigullio “sotto la lente” degli ispettori del nucleo Pesca della Guardia Costiera: 39 i locali controllati dall’inizio di agosto. A Portofino, su 12 ristoranti ispezionati, 4 sono stati sanzionati per violazione delle norme sulla rintracciabilità del prodotto ittico e i titolari dovranno pagare una multa di 1501 euro ciascuno.Multa di 6001 euro, invece, per pubblicità ingannevole, a un albergo portofinese di categoria superiore, che presentava ai clienti, nel menù, l’indicazione “aragostelle e scampi del golfo” con un asterisco il quale dichiarava la disponibilità del piatto “solo se freschissimo di mercato”; dal controllo nelle cucine, però, scampi e aragostelle sono risultati congelati. «L’asterisco che, sul menù, indica la natura del prodotto congelato, era utilizzato per fornire ai consumatori informazioni esattamente contrarie e false» dice Paolo Majoli, comandante della capitaneria di porto di Santa Margherita. A Lavagna su 5 ristoranti controllati dagli uomini della Guardia costiera due sono stati sanzionati per violazione delle norme sulla rintracciabilità; a Sestri Levante altri cinque ristoranti ispezionati e due sanzionati per la stessa violazione della normativa in vigore. A carico dei gestori è stata elevata una sanzione di 1501 euro. Anche a Rapallo, su 6 ristoranti passati al setaccio, uno è risultato irregolare il titolare dovrà pagare una multa di 1501 euro. A “Santa”, in settimana, su 5 ristoranti ispezionati, 2 sono risultati sprovvisti delle bolle che attestano la provenienza del prodotto ittico e un terzo non esponeva nel menù la prevista indicazione di pesce surgelato; nelle celle frigorifere, però, il personale della Capitaneria ha trovato unicamente pesce congelato; è stato chiamato all’intervento il servizio veterinario dell’Asl 4 per verificare lo stato di conservazione di una partita di totani. A carico del titolare è stata elevata una sanzione amministrativa di 6001 euro per pubblicità ingannevole. L’operazione ha visto impegnati 22 uomini nel Tigullio. «Obiettivo la tutela del consumatore per gli aspetti legati al rispetto della normativa in vigore che regola la commercializzazione di prodotti ittici, dalla rintracciabilità al pescato sotto misura alla corretta indicazione nei menù dello stato del prodotto, se sia, cioè, fresco o congelato – chiude Majoli - I controlli sulla filiera della pesca verranno ulteriormente intensificati e proseguiti fino alla fine dell’estate».