Taranto, 2 set - Dal 1° settembre è iniziato nel Compartimento Marittimo di Taranto il fermo biologico obbligatorio e la Guardia Costiera ha maggiormente intensificato la vigilanza a tutela delle risorse biologiche marine.Fino al 30 settembre non è consentito svolgere alcun tipo di attività professionale con pescherecci che effettuano la pesca a “strascico” e “volante”, nelle acque di giurisdizione, che iniziano a sud dal Comune di Manduria e si estendono in Basilicata fino al Comune di Rotondella.In tale attività di costante vigilanza in mare e lungo le coste, finalizzata al contrasto delle attività illecite e della pesca di frodo, dalla serata di mercoledì e nel corso della notte di giovedì, si è svolta un’intensa operazione in Mar Piccolo con l’impiego di unità navali della Guardia Costiera, e pattuglie radiomobili, nel corso della quale sono stati sorpresi due sub in immersione muniti di bombole, che pescavano seppie di piccola taglia, attirandole mediante l’ausilio di intense fonti luminose in una rete a forma di canestro.
Operazione “small sea” contro la pesca di frodo. Un arresto e ammende per 3.000 euro
Taranto, 2 set - Dal 1° settembre è iniziato nel Compartimento Marittimo di Taranto il fermo biologico obbligatorio e la Guardia Costiera ha maggiormente intensificato la vigilanza a tutela delle risorse biologiche marine.Fino al 30 settembre non è consentito svolgere alcun tipo di attività professionale con pescherecci che effettuano la pesca a “strascico” e “volante”, nelle acque di giurisdizione, che iniziano a sud dal Comune di Manduria e si estendono in Basilicata fino al Comune di Rotondella.In tale attività di costante vigilanza in mare e lungo le coste, finalizzata al contrasto delle attività illecite e della pesca di frodo, dalla serata di mercoledì e nel corso della notte di giovedì, si è svolta un’intensa operazione in Mar Piccolo con l’impiego di unità navali della Guardia Costiera, e pattuglie radiomobili, nel corso della quale sono stati sorpresi due sub in immersione muniti di bombole, che pescavano seppie di piccola taglia, attirandole mediante l’ausilio di intense fonti luminose in una rete a forma di canestro.