GUARD-RAIL KILLER

Sicurezza stradale


Bisogna rendere più sicure le strade per ridurre il numero delle vittime di incidenti. Con i guardrail protetti, per esempio, chi va in moto correrebbe meno pericoli. Ecco come sono e quanto costano.Sicurezza stradale: ne parlano autorità e addetti ai lavori, con dichiarazioni e solenni promesse… Ma alla fine cosa si fa concretamente per diminuire il numero degli incidenti e la loro gravità? La soluzione perfetta non esiste, la materia è complessa. Prendiamo per esempio le barriere di sicurezza, cioè i guardrail: come vengono usati, che caratteristiche hanno e, soprattutto, quanto sono compatibili con la sicurezza dei motociclisti? Che proprio un guardrail, possa trasformarsi in una trappola mortale, è un’idea che solo recentemente ha cominciato ad essere presa in considerazione. Le norme sono da rivedere.C’è ancora molta strada da fare, a cominciare dalla revisione delle norme europee di omologazione di queste barriere (EN 1317), che non prevedono prove specifiche per capire cosa succede quando ad urtare contro una di queste barriere è una persona. Per farci un’idea dello stato dell’arte in materia di guardrail, abbiamo fatto un’indagine in Italia e in Europa ecco cosa abbiamo scoperto.LA SITUAZIONE IN EUROPAAlcuni paesi dell’Unione Europea si mostrano molto sensibili ai rischi che i guardrail rappresentano per i motociclisti. Ecco i provvedimenti che sono stati presi (in qualche caso già da diversi anni) per ridurre o eliminare i danni che queste barriere possono causare.Spagna: alcuni Moto Club presero anni fa l’iniziativa (probabilmente ispirandosi ai cugini portoghesi che lo avevano fatto prima di loro) di rivestire i sostegni dei guardrail con dei vecchi pneumatici. Questa loro azione suscitò un certo interesse nella stampa e nelle istituzioni locali, che si dimostrarono disponibili a dare ascolto ai motociclisti. In tempi più recenti, alcune amministrazioni locali, in collaborazione con l’Asociacion Mutua Modera, hanno iniziato ad installare sistemi di protezione del tipo a schermo di lamiera di produzione nazionale. Austria e Germania: sono in uso, da alcuni anni, degli attenuatori d’urto che vengono collocati sui sostegni delle barriere. Si tratta di una sorta di guscio di rivestimento, realizzato in polistirolo espanso (simile a quello usato per la calotta interna del casco), materiale poco costoso, leggero e in grado di assorbire urti anche violenti. Francia: oltre agli attenuatori (come quelli tedeschi) sono diffusi pannelli metallici e i sistemi a tubo. I primi sono dei fogli di lamiera applicati sotto al guardrail, che impediscono il contatto del motociclista con il sostegno della barriera, evitando che rimanga incastrato tra questa ed il suolo. I secondi sono tubi in materiale plastico (generalmente PVC) di circa 15 cm di diametro, sistemati sotto alla barriera e paralleli ad essa. La loro funzione è analoga a quella degli schermi in lamiera. Olanda: nel corso dell’ultimo anno la questione dei guardrail è stata al centro di un’intensa attività politica da parte dei motociclisti del Morrijder Actie Groep (MAG), che ha dato ottimi frutti. Lo scorso 22 Aprile è stato inaugurato ufficialmente il primo tratto di barriere pro-motociclisti, mentre c’è l’impegno del governo olandese a modificare in tempi brevi ben 60 km su varie strade del paese. LA NORMATIVA NON PARLA DI MOTOIl quadro normativo di riferimento, applicato in tutti i paesi dell’Unione Europea, è conosciuto con il codice UNIEN 1317. In pratica stabilisce i requisiti a cui ogni tipo di barriera stradale deve rispondere e fissa i criteri per effettuare i collaudi. Questi sono eseguiti con quattro tipi di veicolo: autovettura, autocarro, autobus e autoarticolato. Le due ruote non sono considerate. Le prove di impatto sono fatte più volte a diverse velocità e angolazioni, in modo da valutare la deformazioni, del veicolo e della barriera, la capacità di contenimento di quest’ultima e l’indice di severità dell’urto. La normativa è stata aggiornata da poco, ma continua a non considerare la sicurezza dei motociclisti. La commissione Europea ha però iniziato a lavorare su questo argomento, soprattutto  in seguito alle insistenze della FEMA (la Federazione Europea dei Motociclisti): la prossima revisione della norma ne terrà conto. Il centro di collaudo L.I.E.R. di Lione (Francia) è attualmente l’unico ad eseguire particolari procedure di collaudo, appositamente studiate per verificare l’efficacia dei sistemi di protezione per i motociclisti.MA IN ITALIA QUALCUNO SI MUOVENel nostro paese, la sensibilità su questo argomento è molto cresciuta tra i motociclisti negli ultimi dieci anni. Le istituzioni e i vari enti (pubblici e privati) proprietari delle strade mostrano invece un granitico immobilismo, seppure con qualche lodevole eccezione.LA PROVINCIA DI BRESCIA ha installato in alcuni punti della SS 237 del Caffaro dei sistemi di protezione in plastica riciclata per i sostegni delle barriere (ProMBS), ideati e realizzati da un produttore locale.A ROMA, in una curva a “S” del viale della Moschea, è stato installato nel 2005 a scopo dimostrativo un tratto di circa 200 metri di un particolare guardrail (CuStoM) sviluppato dal Centro Sviluppo Materiali (CSM) di Castel Romano.La prima amministrazione locale ad agire concretamente è stata LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO, che nel 2006 ha installato (a titolo sperimentale, in mancanza di normative) i primi tratti di protezione del tipo a schermo in lamiera in alcuni punti della SS 508 Val Sarentino. Per il 2007 è prevista la messa in sicurezza di ulteriori tre chilometri di strada. L’iniziativa della Provincia di Bolzano ha presto spinto altre amministrazioni (qui sotto) ad imitarne l’esperienza, sempre a titolo sperimentale.LA PROVINCIA DI MODENA ha recentemente deliberato l’applicazione di sistemi di protezione per i motociclisti in alcune curve della strada che da Maranello conduce a Stramazzoni, molto frequentata e spesso purtroppo funestata da gravi incidenti. La scelta del tipo di protezione sarà determinata dall’esito della gara per l’affidamento dei lavori.IN PROVINCIA DI PERUGIA su tre tratti in curva al km 13 della SR 257 Apecchiese (per un totale di  136 metri) è stato installato un attenuatore d’urto costituito da una fascia sagomata in Polietilene, montata inferiormente al guardrail e parallela ad esso.QUANTO COSTA LA SICUREZZAI produttoriLe aziende che producono e commercializzano barriere stradali (guardrail, new jersey e altro) sono numerose e spesso appartengono a grandi
gruppi internazionali. Non tutte però producono sistemi di protezione per i motociclisti. In Italia ci sono: Tubosider, che produce barriere in acciaio, Snoline, specializzata nella produzione di segnaletica in materiale plastico, che produce una protezione in polietilene denominata DR46; Silverplast, che produce attenuatori d’urto in plastica riciclata da applicare ai sostegni dei guardrail. In Spagna, una delle aziende principali è Hiasa: ha sviluppato il guardrail con schermo di protezione che varie amministrazioni locali iberiche hanno cominciato ad installare.I costiLa spesa cambia parecchio a seconda del tipo di soluzione scelta e delle caratteristiche del luogo in cui la barriera deve essere installata. La soluzione più semplice ed economica è quella rappresentata dalle protezioni in plastica applicabili ai paletti di sostegno, ma è anche quella meno efficace.L’installazione di schermi in lastra metallica scelta dalla Provincia Autonoma di Bolzano costa 18€/metro per lo schermo, più altri 5-10€/metro per il montaggio. La spesa non include l’installazione del guardrail, in quanto già esistente. L’attenuatore in polietilene scelto dalla Provincia di Perugia ha un costo finale che varia da 55 a 75€ per metro, a seconda delle condizioni di montaggio. Un guardrail convenzionale (cioè senza protezione per i motociclisti) costa circa 45€/metro.Ora.... Quanto costa la Vita di un Motociclista?