GUARD-RAIL KILLER

Sicurezza in moto, allarme sociale


11 luglio 2008Ogni giorno le cronache riportano notizie di incidenti che hanno per vittime i motociclisti. Uno stillicidio infinito, che riguarda in particolar modo i giovani. Ne abbiamo già parlato recentemente, ma torniamo sull’argomento sull’onda di un convegno sulla sicurezza stradale organizzato dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Udine.
Quali le risultanze? In estrema sintesi, il problema si articola in due parti: primo, occorre un’ampia campagna di prevenzione per indurre i guidatori a comportamenti più prudenti e rispettosi delle norme, secondo è necessario che enti e amministrazioni varie adeguino il più possibile le infrastrutture stradali per proteggere efficacemente i motociclisti.Non sono discorsi nuovi, forse, ma il grido di allarme sociale cresce. E ci sembra doveroso farsene partecipi. Il primo punto è fondamentale, nel senso che un atteggiamento responsabile da parte di chi sta in sella può diminuire il rischio di incidente. I relatori del convegno hanno posto in rilievo come la diffusione di moto sempre più prestazionali accentui la gravità del problema, nel senso che molti giovani non hanno capacità adeguate per controllarle e si facciano trascinare a sfruttarne le doti senza comprendere i pericoli. Che possono dipendere da loro come da altri utenti della strada. Ecco, allora, la necessità di corsi di guida sicura attraverso simulatori o test in pista con veicoli attrezzati e una attiva campagna «educativa». Sulle strade, in città e fuori, se ne vedono di tutti i colori: ragazzi che filano nei corsi a tutta velocità, altri che fanno impennare la moto come Valentino Rossi, altri ancora che guizzano a destra e a sinistra nelle corsie autostradali, infilandosi tra i veicoli. Da brivido. Perché se sbagliano o se qualcuno non li vede in tempo o non dà la precedenza il motociclista è davvero senza rete. L’invito è: se volete correre, fatelo solo in circuito.Il secondo punto riguarda l’ambiente, le strutture che circondano chi viaggia. E’ evidente che è impossibile abolire pali della luce o marciapiedi, ma, almeno, bisognerebbe rendere i guard-rail meno «offensivi». Troppe barriere sono disegnate o sistemate in maniera pericolosissima (specie su certe Statali), trasformandosi in lame che uccidono o provocano lesioni gravissime. Un’opera di adeguamento che costerebbe molto, ovvio, ma che salverebbe centinaia di vite. E che, a parte gli aspetti umani e affettivi, farebbe risparmiare alla collettività somme ben più ingenti. Come sintesi finale è emerso dal convegno che la sicurezza dei motociclisti è stata in questi anni sottostimata da ogni punto di vista. L’alcool, il fumo, la droga sono problemi importanti, serissimi, ma anche questo è un argomento serio, serissimo. Non adeguatamente affrontato.
MICHELE FENU