J I C K Y

Lo sfigato.


Declaration di Cartier è un mistero: è un mistero che una cosa così superata e banalizzata, non sia stata già interrotta, nel 1998 l'ode all'iso e super di D. aveva qualcosa da declinare al maschile, e la formula di allora era abbellita da note più ricche e naturali di quanto vi sia oggi nel riformulato. Quello di oggi è l'acqua del bidet dove si è lavato il cul* l'originale fine anni '90.Che non è mai stato però un profumo da strapparsi i capelli, con quella fissazione di Ellena per la foglia di tè, mah, è una composizione superata nel 1999 da Allure di Chanel decisamente migliore.Oggi è una profumazione del tutto anonima, uguale a mille altre e inferiore alle imitazioni, se poi pensiamo alla gran porcheria di Declaration Essence o Declaration d'un soir, rabbrividiamo sbigottiti.La struttura di questo profumetto è rovinata dal cumino che altera l'impianto di una moderna colonietta per aggiungere caos e distorsioni spiacevoli.Ma è l'iso e super in overdose che stufa, e stona con la sua voce altissima in mezzo alle altre note lillipuziane.Votiamo il vintage:2-2,5/5Votiamo l'attuale:0,5-1/5Profumo altamente SCONSIGLIATO, 
oltre alla natura sfigata ha anche una esagerata diffusione per la sua natura mite e di stupida imitazione del lusso.