J I C K Y

Nuovo Lutens. Un rutto di fiori bianchi. La vierge de fer.


 
                    Parigi, anno delle disgrazie 2013.Lutens (o chi per lui o con lui) insegue Jour d'Hermes senza capire l'errore di J. d'H. che noi abbiamo capito da subito, da quanto nelle Boutique Hermes le commesse aspettavano con noi l'arrivo dei rifornimenti del nuovo profumo dalla casa madre.Lutens ottiene un fiori bianchi che per principio costitutivo è anche una reinterpretazione del casino floreale chimico dell'anima fiorita del vintage Charlie RevlonUna ridda di fiori bianchi, tutti e nessuno. Se esiste un olio è qui chimico e solo chimico. La cui ambizione però è sembrare naturale.I fiori della Vergine di Ferro sono freschi, come quelli che troveremmo in una fornitissima fioreria di città all'inizio di giugno con gigli di ogni colore. Ma anche stracazzo di altri fiori sconosciuti e pure il detergente spalmato sui marmi appena dentro il negozio a detergere il marmo da una pisciata di cane, e si vede che gli scappava... Fiori confusi e detergenti (non note metalliche), ma qualcuno mastica un bubble-gum alla frutta!Gigli? No, è solo un blend fiori bianchi leggermente fruttati, con givescone forse geranodyle (entrambi Givaudan) ma non fructone (IFF).Il paradisamide (Givaudan) è inevitabile ma parte fresca e verde è Cis-3 Hexenyl Acetate (responsabile anche di effetti simil-banana o shower-gel girly). Il fondo è incensato e aldeidato.Parentesi: senza la Givaudan Lutens non va da nessuna parte... Avec Sheldrake.L'insieme è fresco ma ammaccato e sgraziato, cheap.Il profumo è di una esclusività pietosa.Presto da Parigi al resto del mondo anche on-line, un 75 ml che sconsigliamo. Rating: 1,5-2/5