Siamo soli

In viaggio


E alla fine viaggio fu. E ancora una volta mi ha insegnato una grande verità. Che ogni viaggio, ogni evento, ogni deviazione dal percorso originario, seppure ci possa spaventare, seppure ci appaia come una catastrofe, se la prendiamo nel modo giusto diventa comunque un opportunità. Prendete le deviazioni sulla Salerno - Reggio Calabria. Una strada ancora più allucinante di come mi ricordavo e piena di controsensi. Con un cartello indicante percorso alternativo, un chilometro per domandarsi se aver fatto bene o no a non prenderlo...tranne scoprire che il persorso alternativo diventa obbligatorio all'uscita seguente....Le deviazioni ci fanno paura, ma ci permettono di conoscere posti nuovi che viaggiando a 180 km l'ora non potremmo neanche intravedere.Ad ogni modo partenza alle 5 di mattina. Mio fratello è incredibilmente loquace. Si vede che è tanto che non stiamo insieme e forse ha voglia di farmi capire cosa è diventato. Prima tappa a Grosseto a prendere la sua donna e subito ci fermiamo a fare colazione. E' bello parlare con le persone appena sveglie. Sono più vere. E infatti mi ritrovo a parlare con la barista a proposito del comune sonno. I miei compagni di viaggio hanno solo fretta di andare, io invece mi trovo insolitamente aperto. In fondo che male si fa a regalare un sorriso a una persona che ha davanti un'intera giornata di lavoro?Ripartiamo. Io mi stravacco sul sedile posteriore. E' comodo per una volta non guidare. Ti godi di più le cose. E mentre mi arrivano i messaggi della Roby che mi assicura che il mio blog è sotto controllo e mi manda il saluto della Slappina
, mentre rispondo agli sms della mia donna, dei miei amici e di tutto il mondo che non vuole lasciarmi da solo in questa avventura, mi soffermo a guardare le innumerevoli scritte "3 metri sopra il cielo". E mentre già mi sto domandando perchè uno non potrebbe accontentarsi di essere nel cielo ma debba per forza distinguersi dal sentimento degli altri (come se l'amore andasse a graduatorie), vedo scritto 8 metri sopra il cielo...e penso che mi sento proprio una mosca bianca a volte.Quello che mi colpisce della "mia" terra è che non l'ho mai considerata mia. Io sono fiero di essere fiorentino. Eppure la Calabria è intimamente mia. E' nascosta ma c'è. E lo capisco quando le persone mi parlano in dialetto e scopro che capisco perfettamente quell'idioma così strano. Lo capisco quando odio i miei conterranei che soffrono di complesso d'inferiorità rispetto a noi "nordici". E si vantano di essere moderni, di essere ricchi, di non avere problemi di lavoro, che il sole che hanno loro non c'è l'ha nessuno...quando potrebbero essere semplicemente loro stessi, con tutti i problemi che ognuno di noi ha. Lo capisco quando amo quella gente così povera che magari arriva a malapena a fine mese ma pur di regalarmi qualcosa tirano fuori una bomboniera del 2005 e me la regalano come se fosse una cosa preziosa...E lo è. E mi abbracciano e mi baciano come se fossi loro figlio e piangono sapendo che difficilmente mi rivedranno. Se penso che i miei vicini di condominio neanche sanno chi sono....Il clima è splendido. E già quello mi mette di buon'umore. Perchè sembra di essere a Settembre e qui a Firenze l'estate è già passata da un pezzo. Il mare mi chiama e mi verrebbe voglia di farci il bagno. E la mia vecchia casa, ogni angolo del paese mi parlano. Mi fanno pensare a un babbo ancora pieno di forze. Io sono andato via di casa da almeno 10 anni per cui non mi sono vissuto appieno mio padre ultimamente. E il confronto tra adesso che ha l'Alzheimer e il ricordo di lui che mi trascinava nel canotto mentre remava per me e mi sentivo il mozzo del capitano Nemo è stridente. Ma molto dolce. E poi quella casa è stata nostra da generazioni. Di mio nonno che era andato in america a cercare fortuna come molti ed era tornato da vincitore costruendo quella casina con gli alberi di arancio e di mandarino. Mi mancherà. Ma se ho dato via una casa piena di ricordi mi rimarrà il ricordo di una casa.
Mia "cognata" è simpatica. Mi propone già due sue amiche con cui fidanzarmi. Mio fratello inizia con la solfa che devo lasciare la mia donna perchè non è adatta a me. Comincia a sbandierare la sua "grandezza" per il fatto di non essersi ancora sposato perchè non si è accontentato. Cominciano entrambi a parlarmi di storie di coppie che non sono felici ma che sopravvivono. Intanto penso che anche io non mi sono accontentato ma non lo sbandiererei mai. Perchè in fondo avrei preferito di gran lunga fermarmi alla mia prima ragazza, sposarmi e magari fare dei figli. Poi come al solito con mio fratello inizia la discussione. Tira fuori una vecchia storia di 20 anni fa. Una storia avvenuta proprio in quella casa quando io, lui le nostre donne e i nostri genitori avevamo ospitato due ragazzi e un altra coppia. E uno di quei ragazzi non aveva trovato niente di meglio da fare che corteggiare la mia donna e portarmela via. Lui sosteneva che era stata una troia e che lui aveva semplicemente approfittato dell'occasione. Io sostenevo che la colpa è sempre da dividere 50 e 50 e che mi faceva cacare la mentalità per cui l'uomo fa bene ad approfittare delle occasioni, specialmente mentre lo sto ospitando in casa mia...Almeno per rispetto ai miei genitori e a mia mamma che si disperava nel trovare lei e lui da soli nella camera da letto e io che provavo a rassicurarla dicendo che erano solo amici. Un litigio da paura. Ma con mio fratello è sempre stato così. Per quello quando posso evitare di discuterci, evito. Per questo non lo frequento più da tempo.Alla fine cosa rimane di quel viaggio? Il fatto di aver fatto qualcosa di diverso. Di aver passato un we rivedendo persone che altrimenti non avrei visto. Il fatto di essere stato benissimo da solo....ma questa è un altra storia....