Siamo soli

La palude della delusione (terza parte)


La  palude della delusione era quanto di più  triste  si potesse immaginare. Il cielo era sempre scuro quasi per solidarietà a quelle acque e a quella vegetazione cosi scura.Gli alberi avevano  delle  radici nere che uscivano dall'acqua e i rami invece di guardare in alto volgevano in basso quasi piangessero anche loro. Sulla riva della palude Trianot trovò una barca abbandonata, ma il fatto che fosse abbandonata non lo stupì più di tanto. Non riusciva infatti ad immaginare quale essere vivente fosse stato tanto pazzo da abitare quel luogo.Senza pensarci due volte si avventurò nel bel mezzo della palude.Al contrario di quanto si fosse immaginato Trianot,l'acqua della  palude non  era immobile o  meglio  doveva  esserci una qualche corrente sotterranea che spingeva la barca e  tutto  il resto dal momento che la superficie sembrava immobile dato il colore  torbido. Quale fu la sorpresa del passero quando vide poco lontano un'isola che stonava completamnente col  resto del paesaggio. Questa era verdissima e nel centro era posta una montagna dietro la quale faceva capolino un sole  rosso  fuoco. Dappertutto era pieno di uccelli e di animali di ogni genere. Trianot pensò di essere arrivato. Sbarcò sull'isola e si mise a cercare l'eremita. Man mano che esplorava l'isola notò una cosa che da lontano non aveva potuto notare. Tutti gli animali avevano una espressione tristissima e i loro canti non erano gioiosi, bensì dei lamenti e dei singhiozzi sommessi. Ben presto si rese conto che su quell'isola non vi era nessun eremita, così pensò di chiedere ad uno degli abitanti dove si trovasse. Mi scusi signora lumaca, chiese ad una lumachina che continuava a percorrere concentricamente lo stesso  tratto  di prato quasi non riuscisse a darsi pace di qualcosa. Mi saprebbe dire dove ci troviamo? Ma certo, rispose la lumachina. Ci troviamo nella palude della delusione. Si questo  lo  so, l'ho attraversata adesso in barca, incalzò  il passero, ma io intendevo dire questa montagna che montagna è? Forse quella dell'eremita? Purtroppo no mio caro amico. Anch'io anni e anni fa lo cercavo e giunto a questa montagna pensai di essere arrivato. Ma la  gioia si spense ben presto, appena mi resi conto che eravamo ancora nella palude della delusione. Fu tanta la tristezza di non trovarsi  di fronte  alla  montagna  dell'eremita, che tutta l'energia di cercarlo d'un tratto finì e con lei anche la voglia di tornare indietro. Tutto sommato il mondo reale non è poi cosi  diverso da qui. Guardati intorno.Non sembra di essere nel centro di una grande città? Facce tristi e tutte assorte nei propri pensieri, senza neanche la voglia di scambiare un sorriso o una  mezza  parola! Tutto d'un tratto  anche Trianot fu pervaso da un'enorme tristezza. Si sentiva proprio al punto di partenza, era come se non fosse mai partito. Pensò a tutti i passeri che lo trattavano male e che non volevano  essere  suoi amici. Però lui aveva sempre risposto con un sorriso…Fu proprio il ricordo dei sorrisi, della gioia dei bambini per tutte le piccole cose, della luce imperiosa delle aurore  mattutine che così tante volte gli avevano riempito il cuore,che lo scosse. No,pensò. Non posso farmi sconfiggere dalla tristezza di questa delusione. Devo pensare alla gioia del momento in cui incontrerò l'eremita. Oggi devo stringere i denti ma il domani deve essere diverso,lo sento. E mentre faceva questi ragionamenti senza rendersene conto entrò nel bel mezzo di una nebbia fittissima.