Siamo soli

Virtualità


Ottobre 2006. Una vita relativamente tranquilla. Un rapporto d'amore portato avanti in modo stanco senza prendere uno straccio di decisione. Amici vicini ma non troppo, tanto da non fare mai uscite con loro visto che il weekend è il periodo "canonico" per farlo e io nel fine settimana non ci sono mai.Un esperienza su cupido vissuta molti anni orsono. Decine di persone incontrate con la costante di piacere sempre. Ma col trucco. Perchè su cupido ho perlopiù incontrato persone sposate o fidanzate che cercavano l'evasione o persone con problemi psicologici o esteticamente al di sotto della media. Un esperienza che mi ha lasciato un sacco di amicizie sparse per l'Italia, come anche persone conosciute e sparite con la velocità del passaggio di una stella cometa. Poi l'incontro con la persona che sarebbe diventata la mia compagna con la promessa fatta a me stesso di non entrare mai più in quel mondo.Tornando a quell'ottobre scopro il mondo dei blog. Periodo in cui sto subendo un mobbing lavorativo a causa di una riorganizzazione aziendale e per cui ho bisogno di passare il tempo in qualche modo.Trovo l'idea di scrivere meravigliosa e penso che il blog non sarebbe mai stato un modo per conoscere persone nè per farsi coinvolgere da quel meccanismo che ben conosco: l'innamoramento virtuale.Sono passati 8 mesi da allora e sono arrivato incredibilmente a scrivere 100 post. Sono partito scrivendo del più e del meno e sono arrivato a scrivere cose molto intime di me stesso.Sono partito che non conoscevo nessuno e mi sono ritrovato invece a vivere 2 storie d'amore con persone conosciute qui dentro, ad avere un bel po' di numeri di telefono o indirizzi mail e a demolire tutte le certezze che avevo nel mio mondo reale.Di fondo rimane la sensazione di precarietà del mezzo. Decine di persone che entrano in contatto con me ogni giorno, che a volte mi fanno sentire la persona più amata dell'universo, ma che difficilmente faranno parte della tua vita. Perchè abitano lontano da me, perchè non mi hanno mai visto in faccia, perchè magari non si fidano di me, perchè la loro presenza nel virtuale magari avviene di nascosto, all'insaputa della persona con cui hanno una storia d'amore.Più volte ho avuto la voglia di chiudere il blog. E' un percorso obbligato a cui prima o poi arrivano tutti. Perchè si ha voglia di realtà e quando si è sensibili come me si rimane coinvolti dalle storie che leggi, dai problemi che ti confidano in messaggeria e contemporaneamente ti rendi conto di quanto tutto questo sia fuggevole.Paradossalmente si riesce a confidarsi le cose più intime, cose che magari con la persona che vedi tutti i giorni non riesci a fare. Ma così come si riesce ad entrare nell'intimo con rapidità, con la stessa velocità si sparisce.E adesso col cuore devastato da una storia d'amore nata dal virtuale e che mi ha fatto provare un sentimento mai provato prima, sono a domandarmi se questo sia il modo giusto per far nascere rapporti tra le persone.Perchè si rischia spesso di trovarsi come al supermercato. Decine di prodotti tra cui scegliere. Chi mette in mostra la confezione più colorata, chi gioca sul prezzo, chi su una pubblicità fatta bene. Poi si compra non ci piace e si torna al supermercato a comprare subito un altro prodotto. Peccato che noi non siamo prodotti. Siamo persone con sentimenti.E altrettanto vero che sul piano dell'amicizia ho conosciuto però persone meravigliose. Persone che non esitano ad ascoltare i miei problemi. A volte mi domando chi glielo fa fare...
Però anche in questo caso resta la sensazione di effimero. Perchè i rapporti si approfondiscono con le persone con cui c'è affinità e non mi sono mai posto il problema di fare un filtro andando a cercare le persone che abitano a Firenze. E la conseguenza è che con loro non potrò mai andare al cinema nè a cena fuori nè alla mostra di Gaugin nè a prendere un gelato...a meno di sobbarcarsi chilometri d'autostrada.Come al solito ho parlato di tutto e di niente. Quello che sto cercando di dire è che probabilmente la colpa non è del mezzo ma di come le persone lo usano. Inutile demonizzare Internet. Inutile crearsi delle aspettative anche se purtroppo prima o poi ognuno di noi si creerà.Il rovescio della medaglia sono i commenti di quelle persone che mi dicono che leggendomi trovano lo spunto per riflettere sulla propria vita. Che si trovano accomunate della stesse emozioni. Che magari mi pensano mentre stanno ascoltando una canzone alla radio. Per le quali la mia esperienza può in qualche modo servire per capire qualcosa su loro stessi.Se ancora non ho chiuso il blog è solo per queste. Un abbraccio virtuale a tutti in particolare a chi continua ad avere il coraggio di leggere tutto nonostante la lunghezza.