Siamo soli

Coccole e specchio


Mi hanno colpito alcuni degli ultimi commenti che ho ricevuto. Chi mi ha detto che sono diventato un punto di riferimento. Chi mi ha detto che ho due facce. Chi mi ha detto che in quello che scrivo sono molto vero. In realtà io sto semplicemente facendo un cammino in un momento particolare della mia vita. Sto semplicemente provando a condividere i miei mille pensieri. Senza la pretesa di insegnare niente a nessuno.In questa ricerca continua di me stesso mi sono imbattuto in un libro. Tra parentesi è incredibile quanto stia leggendo nell'ultimo periodo. Pensare che per anni non ho aperto una pagina.  Ormai sul mio comodino hanno raggiunto un altezza considerevole. Per non parlare di quelli sparsi per casa. Sono pessimo.Il libro parla dell'importanza delle coccole e del nostro cammino di crescita. Si possono trovare tre modelli di comportamento nella vita di un individuo.Bambino, adulto, genitore.Il bambino chiede e ha sempre bisogno che qualcuno gli faccia le coccole.L'adulto prende,  si fa le coccole da solo e non ha bisogno di nessunoIl genitore dà ed è l'unico capace di fare le coccole agli altri.Questi comportamenti fanno parte della crescita, ma a differenza di ciò che accade per gli animali in cui questa è rapportata all'eta biologica, nel caso dell'uomo è legata alla fiducia in sè stessi.Infatti l'uomo ha una caratteristica che lo distingue dagli animali per la conformazione del cervello. Una parte chiamata neocorteccia che è capace di esprimere il pensiero, l'immaginazione e l'affettività. Tre cose fondamentali per cambiare il comportamento. La cosa incredibile è che noi abbiamo milioni di comportamenti possibili. Si mettano in pace coloro che pensano che sia possibile avere solo una faccia. Questi milioni di comportamenti sono legati all'esperienza. Li memorizziamo dentro di noi e li usiamo all'occorrenza. Se non funzionano cambiamo modello di comportamentofino a trovare quello efficace e così via.Dicevo della fiducia in sè stessi. Cos'è che ci consente di averne? E qui la sorpresa. Il fatto di essere amati. E' una cosa banale ma di un importanza mostruosa. Essere amati rafforza il proprio io. E' per questo che per passare dallo stato di bambini allo stato di adulti abbiamo bisogno dell'amore dei genitori. Perchè questo amore ci consente di avere stima di noi.Mi sono sempre domandato perchè l'affetto del blog mi facesse così bene. Adesso ne ho la risposta. Perchè aumenta la fiducia in me stesso.La fiducia in noi stessi è il meccanismo fondamentale per rapportarci agli altri.Quando Gesù dice "ama il prossimo tuo come te stesso" dice una verità psicologica fondamentale.Si riceve amore per amare sè stessi. Noi abbiamo con gli altri esattamente lo stesso rapporto che abbiamo con noi stessi.Avete mai notato che chi è portatore di colpa ha come prima difesa quella di incolpare gli altri?Chi non riesce a perdonare gli altri non riesce a perdonare sè stesso per primo per gli errori fatti.Se ci odiamo e disprezziamo  odieremo e disprezzeremo gli altri.Dunque se ci amiamo riusciremo ad amare anche gli altri.Avete mai notato che quando siamo felici riusciamo a dare la nostra felicità anche agli altri? Spesso la nostra felicità è legata all'amore che sentiamo intorno a noi che non riusciamo a trattenere e abbiamo bisogno di riversare sui fortunati che ci capitano a tiro.In pratica funzioniamo come uno specchio. Quello che abbiamo dentro lo riversiamo sugli altri.Ma c'è un altro aspetto che ci permette di crescere a livello comportamentale. Siamo fatti un po' come una bottiglia da riempire di amore. Quando il livello d'amore ricevuto è sufficiente per l'evoluzione in adulto, quando cioè abbiamo sufficiente fiducia in noi stessi,  dobbiamo tagliare il cordone ombelicale dalle persone da cui fino a quel momento abbiamo dipeso.Questo si ottiene esclusivamente con il distacco. Con la solitudine. Ma la solitudine vera. E' per questo che è così importante andare ad abitare da soli per crescere.  Ed è un percorso che necessariamente porta dolore. Non ci sono scorciatoie. Per crescere bisogna aver provato il morso di ciò che più ci spaventa. La solitudine. Un po' come un serpente che cambia pelle. Fa male. Ma dopo essersi resi conto che non siamo morti nonostante il dolore, che anzi abbiamo trovato dentro di noi le risorse per sopravvivere. Ebbene in quel momento c'è la crescita.Ricordo quando sono andato a vivere da solo. La prima notte pensavo di morire. La passai praticamente insonne domandandomi continuamente: ma chi me l'ha fatto fare? E per un mese intero pensavo che non ce l'avrei fatta e che sarei ritornato con la coda tra gambe dai miei genitori.  Poi piano piano lo sconforto è andato via lasciando lo spazio alla consapevolezza di essere più forte di quanto avrei mai immaginato.E adesso lascio lo spazio a voi. Penso che elementi di riflessione stavolta ne abbia lasciati a sufficienza.