Siamo soli

Cammino


Non c'è notte tanto oscura da impedire al nuovo soledi sorgere.Questa la frase che ho trovato in un libro che ho letto tutto d'un fiato in un solo giorno. E' una frase che appartiene a Jim Morrison. Era in un libro che parlava dei problemi di una donna che, raffrontandosi ai problemi più gravi di una persona che per esempio nasce handicappata o cieca o in un paese povero in cui non si arriva a prevedere se si riuscirà a mangiare, si sente piccola piccola. Leggendo in qua e in là anche sui blog, mi rendo conto di quanto in momenti particolari della propria vita si possa pensare di non riuscire ad andare avanti, sotterrati dalla perdita di ogni speranza. Eppure tutte queste persone ne sono uscite e sono riuscite a trasformare gli ostacoli della vita in opportunità. Mi sono reso conto che ci sono un sacco di persone, anche della vita reale, che leggono il mio blog. Magari non lasciano traccia ma sono lì. Questo mi da ancora più responsabilità in quello che scrivo. Perchè mi rendo conto che possa essere difficile interpretare le parole quando magari parlo di loro. Perchè in qualsiasi dialogo ci sono cose che pensi e che magari non esprimi. E spesso quello che scrivi non è detto che sia fino in fondo quello che pensi.Un'amica al telefono mi ha detto: "ti invidio sai? Per questa tua capacità di saper stare anche da solo".In realtà è vero. Fino a qualche anno fa mi sarei buttato a capofitto in altre storie. Ma ho imparato che la solitudine non è così brutta come sembra. Ci si può sentire soli anche in una coppia, quando non stai bene con il partner e alla fini arrivi a fare le stesse cose che faresti da solo, ma con un ansia in più.Ci sono paura che vanno affrontate per rendersi conto che non sono poi così brutte come sembravano. Una mia amica sta affrontando la paura del proprio compagno nel convivere. Sono sicuro che una volta che saranno insieme in quella casa, tutta l'ansia per la libertà perduta sarà sostituita dalla gioia del poter condividere tante cose. Fino a un anno fa se mi avessero detto che non avrei avuto problemi a fare una vacanza da solo o ad andare a pranzo in un ristorante da solo, gli avrei fatto una risata in faccia. Più penso a quanto ho vissuto e più mi rendo conto che questo cammino mi sta portando da qualche parte. Tanti episodi che non sapevo spiegarmi stanno incastrandosi come tessere di un puzzle. Ancora non riesco a vedere l'immagine che ne sta scaturendo, ma riesco a volte a percepirla.Non so quanto durerà questo periodo di isolamento. In psicologia si chiama "elaborazione del lutto". Ho bisogno di tempo. Non sarei di grande compagnia per nessuno in questo momento. Ma già mi sta servendo per capire che quando vivi un grande amore anche se finisce è uno di quei momenti che danno un senso alla tua vita. Amore chiama Amore. Mi ha commosso sentirlo spiegare magnificamente da Benigni nella sua declamazione della Divina Commedia. Quando cedi alla passione e senti dentro di te che non ce la fai più, quello è il dono divino più grande che ci può essere dato. Perchè è un momento in cui vivi davvero.Concludo con un brano bellissimo di Coelho:Dice il maestro al guerriero, quando lo vede depresso:"Tu non sei quello che sembri nei momenti di tristezza. Sei molto di più. Mentre tanti sono partiti, per motivi che non comprenderemo mai, tu sei ancora qui. Perchè mai Dio si è portato via uomini così incredibili e ha lasciato te?In questo momento milioni di uomini hanno già rinunciato. Non si infastidiscono, non piangono, non fanno più niente. Si limitano ad aspettare che il tempo passi. Hanno perduto la capacità di reagire.Tu però sei triste. E ciò dimostra che la tua anima è ancora viva!