Siamo soli

Ascoltare


Ma mi ascolti?Parla parla...ti sto ascoltando....Quando si sente questa frase in una conversazione telefonica si è chiuso già il contatto. Si dice che umanamente se non si riesce a far capire in tre minuti all'altro cosa si vuole non si ha più speranza che l'altro lo capisca. Quest'estate ero a Parigi a conversare piacevolmente con una coppia di amici. E uso la parola amico volutamente. Perchè per me l'amicizia è una cosa fuori dal comune. Non si ottiene facilmente, ma col tempo. Per me la parola Blog Amici o lista Amici sono quasi un'offesa. Ma tant'è. E' un parere personale. Chiusa la parentesi.Insomma io ero lì a parlare in francese con loro perchè la compagna del mio amico non conosce una parola di italiano e loro mi prendevano bonariamente in giro. Il mio amico Charles dice che ho l'accento di un nero delle banlieu che non suona esattamente come un complimento. A un certo punto la conversazione si è incentrata sul verbo francese ascoltare. In francese ci sono due verbi per esprimerlo: écouter e entendre. E io non riuscivo a capire la differenza. Ascoltare in italiano è ascoltare.Ma siamo noi che sbagliamo. Ecouter significa ascoltare un rumore, la radio, la pioggia che cade. Entendre è si ascoltare ma cogliendone il significato. C'è una poesia francese che fa capire benissimo questo concetto: "Je passe mon tempe à écouter ce que je ne devrais pas entendre". Passo il mio tempo ad ascoltare quello che non dovrei ascoltare (comprendere).Questa cosa mi ha affascinato. Ascoltare con le orecchie non è ascoltare con il cuore.Io sono portato ad ascoltare. Una mia amica una volta mi ha detto che quando ascolto tutto il mio corpo è teso a questo. Sgrano gli occhi e non batto neanche le palpebre. Ma anche io a mia volta posso pensare di ascoltare ma non comprendo fino in fondo. Perchè aldilà della volontà magari interpreto quello che mi viene detto in un modo diverso da quello che voleva significarmi colui che mi parlava. Il mio IO mi impedisce di ascoltare l'altro.A volte però è l'altro che non ha interesse vero ad essere ascoltato. Spara come una macchinetta a raffica senza curarsi se l'interlocutore ha davvero compreso o no.In quel momento lui vuole solo tirare fuori, vomitare i suoi problemi per sentirsi più leggero. In fondo è una delle teorie su cui si regge la scienza terapeutica. Un terapeuta non interromperà mai lo sfogo di un paziente inizialmente.Insomma i soliti pensieri senza senso che culminano con il sogno.Che bello sarebbe vivere in un mondo in cui tutti abbiamo imparato ad entendre.