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diario di un apprendista falconiere

 

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LUCE!!!

Post n°5 pubblicato il 12 Giugno 2008 da gufobruno
 
Foto di gufobruno

vi presento Luce, la mia gufetta!

ce l'ho da quasi un mese, e mi assorbe molto del tempo libero che ho, ma ne sono entusiasta. dopo alcune difficoltà, ora sto riuscendo a creare un rapporto degno di tale nome. viene tranquillamente sul pugno ora, nonostante non l'abbia mai legata, ne costretta. ci è voluto un bel pò. ma credo che sia stata una cosa come volevo io: più naturale possibile. una settimana fa ha volato dalla pertica al mio pugno e non vi dico che emozione! ora lo fa regolarmente.  da ieri, sto provando a portarla fuori dalla falconiera, nella quale è sempre stata libera. quando è all'aperto, ovviamente legata al guantone, dibatte un pò, ma si guarda attorno incuriosita da quella fetta di mondo che ancora non conosce. non vedo l'ora di poterla liberare!

ciao a tutti alla prossima!

 

 
 
 

....falco sul pugno!

Post n°4 pubblicato il 06 Maggio 2008 da gufobruno
 
Foto di gufobruno

sabato ho tenuto sul pugno questo bellissimo falco! stranamente, lì per lì credevo che l'emozione fosse più forte, anche se avevo la mano che tremava.

ma ora, e anche nei 4-5 minuti dopo aver riposto il falco sulla pertica, i battiti hanno cominciato a salire....salire salire.....

in questo momento, e molto molto spesso durante qualsiasi giornata, sento proprio il desiderio bruciante, di poter avere un rapace sul pugno....più che un desiderio, pare che questa cosa si stia vestendo con abiti di un bisogno...

non oso immaginare cosa succederà dentro di me quando avrò sul pugno il MIO gufo!

 
 
 

La prima immagine

Post n°3 pubblicato il 01 Maggio 2008 da gufobruno
 
Foto di gufobruno

quando le ho viste, credo siano spunatate le ali anche a me.

ho avvertito davvero un emozione incredibile. che non posso descrivere a parole. gli occhi mi si sono bagnati di lacrime. lo ammetto.

buoni voli

 
 
 

Dopo mesi....rieccomi

Post n°2 pubblicato il 30 Aprile 2008 da gufobruno
 

Confesso: ho abbandonato il mio blog dopo poco che avevo cominciato a scriverlo.

Ho aperto un forum con i miei compagni di corso, sempre riguardante la falconeria

http://uovadifalco.forumfree.net/

Comunque dopo mesi, rileggo ciò che ho scritto praticamente all'inizio di questa fantastica avventura. Non è certamente calato l'entusiasmo,anzi. Sono aumentate le esperienze, le conoscenze, sia degli animali che delle persone, dei falchi e dei miei amici compagni di corso. Ho scoperto un mondo nuovo, che prima da fuori, potevo semplicemente "annusare" ( mi si passi il termine).

Ma quello che ho capito, e di cui ho conferma giorno dopo giorno, è che siamo in crescita. In crescita continua, incessante, implacabile. Intendo la parola crescita intesa come apprendimento, maggiorazione, conoscenza, elevazione. Posso dire che prima di iniziare il corso, potevo immaginare cos'è la falconeria, e mi cimentavo con la curiosità e la voglia di saperne di più.

oggi che il corso base è quesi finito, posso dire che ho immerso le mani nella falconeria, senza però fare un bagno completo. ora la curiosità è quella di vivere un falco, un animale mio a cui donare tutto me stesso. la situazione iniziale , insomma si ripresenta, anche se vestita in modo diverso.

spero non passino altri mesi prima di tornare qui a scrivere.

ma chissà!

buoni voli!

bruno giraldo

 
 
 

Diario di un apprendista falconiere. Prime impressioni.

Post n°1 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da gufobruno
 
Foto di gufobruno

 

Il 9 febbraio 2008 ho cominciato a seguire il corso base di falconeria, presso la biblioteca di Marostica (VI). Sono arrivato a questo corso quasi per caso, visto che ho appreso l’esistenza stessa di questa scuola leggendo fugacemente un articolo in un giornale, che oltretutto avevo preso in mano per fare passare il tempo che mi rimaneva da aspettare….

La mia ammirazione verso i rapaci è sempre stata enorme. Ricordo anni fa, insieme alla mia fidanzata, abbiamo assistito ad una rievocazione celtica in un parco di Padova. La dimostrazione che i falconieri hanno tenuto è stata a dir poco stupenda. Da quel giorno, ma in realtà anche da prima, ho preso coscienza del magnetismo che esercitava (ed esercita tutt’ora) questa arte.

Mi è doveroso, per dare il giusto risalto, raccontare qualcosa di più in merito al periodo della mia vita in cui mi è capitato di entrare in contatto con la falconeria.

In realtà, non sto vivendo un periodo con particolari problemi, ho 29 anni, la mia salute tutto sommato è buona, sono felicemente fidanzato, e la mia famiglia, tra alti e bassi mantiene un regime affettivo molto buono. Ci sono però dei lati bui, ovvero quelli che nascono e crescono solo dentro di me, le mie aspettative, i miei sogni… Ecco i sogni: forse a 30 anni pensi alla maniera meno dolorosa di ucciderli, perché ti scontri con una realtà, che ad un sognatore come me lascia poco o niente. Insomma, non sapevo, e in realtà non so ancora bene, cosa fare della mia vita. Va tutto bene, ma non mi accontento di sopravvivere semplicemente. Oggi, dopo che la falconeria ha messo una scintilla nella mia vita, non so ancora bene cosa fare della mia vita, ma almeno ho preso consapevolezza di questa situazione, e inoltre ho un nuovo desiderio, innestato sempre dalle due lezioni di falconeria che ho fatto finora. Il desiderio è : emozionarmi!

Credo che piangerò copiosamente di gioia, quando farò volare il falco dal mio pugno per la prima volta.

 

Entrando nello specifico, vengo a descrivere queste lezioni.

La prima, quasi ovviamente, ha avuto lo scopo di introdurre tutto il gruppo all’argomento falconeria…e di presentare i singoli del gruppo. Parlando del gruppo, mi risuonano le parole che Salvatore (Il docente del corso, nonché Mastro Falconiere ) che parla di “confraternita”, piuttosto che di classe, o gruppo… Sicchè userò questo termine, perché semplicemente mi piace di più, e perché rende più l’idea di quello che vorrei che divenisse il nostro gruppo. La confraternita, conta di circa una trentina di persone, di cui alcuni già veterani in quanto partecipanti anche lo scorso anno, altri completamente nuovi. Sono rimasto piacevolmente stupito dall’omogeneità generazionale che all’interno dell’aula di lezione regnava. Si passa da bambini, ad occhio e croce di 12 o 13 anni, accompagnati dai genitori, a signori sulla sessantina, passando ovviamente da tutte le fasce di età intermedie. Questo dato mi ha subito fatto pensare che l’argomento “falconeria” non è una moda del momento, ma deve essere una cosa che affascina tutti in quanto nobile, e soprattutto in quanto arte.

Ci siamo presentati tutti, uno ad uno, tra imbarazzi e sorrisi. Per primo si è presentato Salvatore, che poi alla fine del giro di presentazioni, ha presentato la falconeria.

La presentazione alla falconeria è avvenuta tramite una domanda, tuttora senza una vera risposta: qual è la definizione di falconeria?

Salvatore ci ha messo a conoscenza del fatto che questa parola, non viene definita sufficientemente bene, da nessuna delle grandi enciclopedie italiane esistenti. Io per conto mio ho provato a fare una ricerca, e nella mia enciclopedia Motta ecco cosa ho trovato: (ingrandisci cliccandoci sopra l'immagine vicino al titolo del blog)

.Rispetto alle definizioni che Salvatore ci ha mostrato in aula, mi sembra già un po’ più articolata, e addirittura qui si accenna al de arte venandi cum avibus di Federico II. Ma in sé, non riesce a soddisfarmi. La parola “falconiere”, invece, semplicemente non c’è.  Quella che ho trovato è una definizione sterile e povera, rispetto ai sentori che risveglia dentro di me. Salvatore ci ha chiesto di provare a pensare da noi una definizione che ci aggradasse. A me più che una definizione è venuta in mente un’immagine:

 

Falconeria: una tela

Falconiere: il pennello

Falco: il colore

 

Con tutti i paragoni che si possono fare, e i valori simbolici che vi si vogliono dare, mi sembra che questa non sia davvero una definizione, ma mi soddisfa pensarla così.

 

Un’altra cosa che ho notato, e che mi ha piacevolmente stupito è quella che vengo a descrivere ora.

Solitamente, in insieme di circa 30 persone, è normale che ci sia quello che ti sta simpatico a prima vista, e quello che ,al contrario, ti sta antipatico. E’ assolutamente normale che sia così, dai! Diciamocelo.

Qui no! Nessuno dei miei confratelli, mi da sensazioni negative, anzi mi danno tutti un senso di…tranquillità, di condividere la stessa curiosità che anima anche me…insomma, forse è presto per dirlo, ma mi sembra che questo insieme di persone abbia davvero le potenzialità per diventare una vera “confraternita”.

 

Una delle cose che mi affascinano di più sono i simboli. Non parlo ora dei simboli della falconeria, ma dei simboli in generale. Mi sono interessato alle rune, ai tarocchi, a certi ideogrammi orientali,   i trigrammi dell’I Ching, e anche ai simboli antichi, il pentacolo, il cerchio, il triangolo…e via dicendo.

A Marostica, durante la seconda lezione, si è parlato molto di simboli. Quello che mi attrae di più è quell’ottagono, che da tempo conosco (l’I Ching appunto esiste sugli otto trigrammi per esempio..), e che qui Salvatore, ha avuto l’idea bellissima di sommarlo ad un altro simbolo preziosissimo: l’anello. Non so se riuscirò mai a comunicare il tuffo al cuore che ho provato, al solo pensiero di cosa significhi per una persona, e nella fattispecie per me, indossare quell’anello.

No, piano. Non sto bramando un oggetto. Sto desiderando ciò che l’oggetto significa. Ovvero che il primo anello, quello di bronzo, viene donato al falconiere che sia riuscito ad addestrare un falco o al volo alto o al volo basso. Ecco perché desidero quell’oggetto!

Un altro argomento che mi si è avvicinato, è il cosiddetto codice federiciano. O meglio, il trattato scritto da Federico II, sulla falconeria. Il de arte venandi cum avibus, di cui abbiamo letto alcuni passi durante la scorsa lezione. Questi stralci del trattato mi sono piaciuti, perché sono testimonianza di quello che io chiamo raddoppio celato. Mi spiego: è ufficialmente un trattato sulla falconeria, ma è anche molto molto di più. Una delle cose più incredibili è appunto l’autore. Federico II (lo stupor mundi lo chiamavano all’epoca) è, tutt’oggi oggetto delle mie ricerche. E’ diventato in pratica, protagonista del mio tempo libero. Sto scoprendo cose incredibili, su questo enorme personaggio, che fino a un mese fa, avevo solo e unicamente sentito nominare.

Cose incredibili che non sto qui ad elencare, perché si passa da argomenti puramente di cronistoria, all’alchimia, all’esoterismo..

Cito solo un esempio. Castel del monte, una costruzione fatta costruire appunto da Federico II, è (al millimetro) equidistante dalla piramide di Cheope e la cattedrale di Chartre  in Francia (nota per essere una costruzione templare)…non sto qui a fare sensazionalismi, o a parlare del codice da vinci. Ad ognuno l’uso della facoltà del libero arbitrio.

Castel del Monte è oltretutto stata una località da me visitata, durante l’infanzia. Mia madre è pugliese, e credo all’età di otto o nove anni, mi hanno portato dentro questa costruzione (fatalità ottagonale) che a dire la verità mi è piaciuta proprio poco. Ma oggi credo la visiterei con gli occhi che brillano. E mi sono ripromesso di tornare lì, vicino ad Andria.

 

Di cose da dire ne avrei altre centinaia di migliaia.

Ma una riflessione dopo ave riletto tutto quello che ho scritto, mi viene da farla.

Ho intitolato questo mio scritto “diario di un apprendista falconiere” e di falchi ho parlato davvero pochissimo!

Questo indica, che la falconeria, almeno da come la sto vivendo io, non è affatto l’insegnamento di semplici tecniche per addestrare i rapaci, ma è qualcosa che coinvolge a livello profondo, è un linguaggio della natura per parlare all’uomo di sé. E’ forse il falco che ci farà diventare falconieri,e non il contrario.

 

 

Bruno Giraldo

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: gufobruno
Data di creazione: 24/02/2008
 

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