Guido Lustri

I figli degli emigranti.


Lungo i viali che davano agli orti, s'udiva forte l'odore dell'assenzio. Lì, giocavamo noi bambini. Fra i rametti sempre verdi, s'annidavano le coccinelle. Le prendevano in mano e sollevavamo le dita. Loro camminavano fin sulla punta dell'indice, aprivano le ali e spiccavano il volo... Le incitavamo con questa filastrocca: "vola, vola coccinella, vai a trovare il mio Papà"! Eravamo i figli degli emigranti, con le madri in attesa della posta che arrivava da lontano... "Io sto bene ma voi, voi come state? Si lavora in galleria. La paga è buona.Possiamo terminare la casa..."! Altre parole d'amore non le ho mai lette in quelle lettere. Ma non n'era visogno: più amore di così?Dio, se solo potessi tornare indietro non un giorno, un'ora, un minuto... Ma solo il tempo d'un bacio. "Vola, vola coccinella, vai a trovare il mio Papà. Vola, vola coccinella, vai a trovare il mio Papà...".http://www.youtube.com/watch?v=xmZavwONLrc&feature=related