Liberta' di parola

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L’anelata pace dell’animo è un lago di passato vissuto nel voler cercare il perduto, avendo contezza nell'intimo di essersi cibati d’assurdo lungo lo scorrere della vita.  Questa tersa consapevolezza finalmente appaga lo spirito. T’accorgi d’avere convissuto con apatica durevolezza nell’egoistico e infantile: “lo voglio perché è tutto mio!” E le parole, sempre le stesse, non servono più per descrivere i sentimenti, sempre gli stessi, né i pensieri, sempre gli stessi. Ormai neppure le vuoi cercare, sei stanco di ancora spolpare inutilmente la mente stanca, sei stanco di ancora interrogare inutilmente il cuore esausto. Sopraggiunta l'ora della sera, resta la calma di questo lago a riconciliarti con te stesso, saziato dall’insoddisfazione, pago del superfluo esistere, indifferente al divenire e nei raggi del sole morente, adesso perdutamente pronto.