troppa distanza tra la carne che vuole il fatto e il cuore che si accontenta di parole. Per non diventare schizofrenici bisognerebbe ridurla. Direi che per splendere di luce propia e non riflessa è necessario. Desidera cio' che hai...non sono la prima a dirlo. Ma ti assicuro che quando si inizia è un pò come iniziare a respirare...
Brava: "desidera ciò che hai"... Ma vedi, purtroppo, con il tempo che passa, si perdono pian piano anche le cose che si hanno... E quindi? Grazie e buon proseguimento.
Tipico degli adolescenti....c'è un post bellissimo sull'argomento (non avermene, è un errore comune il tuo, ma accade solo perchè attivi di te parti narcisistiche...ma non quelle vitali...quelle che portano ad amare col sangue...quello che forse pure lei ti sta chiedendo non chiedendotelo)
Eheheh! A 100 anni avere un comportamento da adolescente è positivo o ridicolo o patetico, secondo te? Errore o non errore, il fatto è che i sentimenti non si possono programmare. Forse, solo cercare di soffocare...
non secondo me...io non giudico e se lo faccio ricaccio indietro perchè conosco gli effetti devastanti...senza dubbio il pensiero per estremi fa male e questa constatazione dovrebbe bastarti...Tertium datur: amare da adolescente qualcuno che ti ami. E' il massssssimo della vitaaaaaaaaaaaaaaaaa. Quei sentimenti che non hai "programmato" vanno bene ma non sono gli unici...quando ti sembra di aver dato e trovato il meglio, non sai ancora che puoi di più...
Ciao!
Dunque, io ho sempre rivendicato il diritto di giudicare: penso, quindi giudico... Per conoscere il pensiero medio, dove sta la virtù, bisogna pure conoscere gli estremi, io credo... Sono d'accordissimo che amare da adolescente un'adolescente sia il massimo... Il problema è rendersi conto di non potere più trovare e dare il meglio a chi è... "adolescente"...
Ad ogni modo ti ringrazio già da adesso e ti confesso che mi incuriosisci molto: pare che tu debba parlare con cognizione di causa... :-)
Caro Guido, togli puire il pare. Più causa che cognizione, anche se la cognizione c'entra.:) Giudichiamo tutti, il punto sta nell'accorgersi del giudizio e andare oltre..la vera tolleranza è questa, non la sopportazione supina (di se stessi e degli altri). La tua constatazione sulla difficoltà di trovarsi con le persone "giuste" conferma l'alto valore della ricerca (di rei serendipità più che ricerca)e dell'incontro, che è casuale solo per alcuni fattori. Ti saluto, sforzati di fare.
Inizia con l'essere rigido su te stesso per le cose che non riesci a superare. Con intervalli in cui molli e fai di tutto. Continua con l'allargare di più i tuoi orizzonti non appena senti che qualcosa o qualcuno ti basta...Con lo sfuggire quando qualcosa o qualcuno ti prende. Li chiamerei principi di libero pensiero pigro. :D
Beh è evidente che vuoi rimanere nella tua prigione. Rimanici. E' quantomento stupido..e rischi di negare che anche qualcun altro sta dicendo di te che sei stupido...
Visto che secondo il vocabolario la stupidità è uno stato di torpore, insensibilità o sbalordimento, causato da condizioni fisiche o morali, può essere che queste condizioni non sempre siano volute, ma semplicemente subite inevitabilmente e quindi non sempre si possa fuggire dalla propria prigione. In altre parole se a me interessa A e non posso averla, non vedo perché dovrei ripiegare su B. Vorrà dire che patirò stupidamente la perdita di A.
Ti sei risentito per la parola. Questo è. Passare attraverso il dolore è necessario. Ma ancora una volta dico che ci si può passare senza precludersi altro. Questa dovrebbe essere la postura di una persona di cento anni. Portati come un fanciullo. Si può anche chiamarla postura dignitosa.
No, non mi sono risentito per la parola, semplicemente l'ho "notata". :-) Ma vedi, essere fanciullo non era nelle mie corde neppure da fanciullo, figurati adesso. Certo è che del dolore, anche a 100 anni, si può essere stanchi, ma non ci si abitua... mai.
Credo che come i vari materiali offrano resistenze diverse al passaggio della corrente elettrica, così la resistenza al cambiamento sia soggettiva e connaturata ad ognuno. Quindi non modificabile.
Eppure, per quanto irrazionale possa apparire lanciare un ponte su un abisso, come non desiderare l'irragiungibile che mi affascina? Mi capita così di travisare le distanze, un temporaneo disturbo nella messa a fuoco probabilmente, un salto troppo lungo per la mia gamba, fino a sfiorare il sogno, un istante solo, il resto non importa. Ora. Ma sono solo parole che mi racconto addosso prendendo a pretesto un tuo grido, leggendovi un dolore sordo che probabilmente è solo il mio. Ops, mi faccio da parte.
No no, non farti da parte, anzi, ti ringrazio per il tuo commento. Vedi, ho sempre amato molto sognare. Ma a volte arriva un momento in cui ti rendi conto che è sciocco perfino sognare... ed è peggio che il non sognare proprio! Grazie!