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Una volta sono andato dove mi portava il cuore: "L'Insoddisfazione è l'Aperitivo della Creatività" MyMuse Messaggi di Maggio 2014
Post n°1135 pubblicato il 31 Maggio 2014 da guidopardo1
PICCON DAGGHE CIANIN Fra i moin de Piccaprïa che fan stramûo Piccon dagghe cianin Piccon dagghe cianin Ma zà ti stae cacciando zû o barcon Piccon dagghe cianin Creddeime poche votte ho ciento gente Piccon dagghe cianin Fermite un pö piccon t’arrobo un mon
Post n°1134 pubblicato il 29 Maggio 2014 da guidopardo1
Forse il bello della vita sta proprio nel fatto che sia composta di tanti capitoli.
(dal film Nynphomaniac)
Post n°1133 pubblicato il 27 Maggio 2014 da guidopardo1
Gli occhi sinceri
sul fondo di bicchieri
svuotati per il gusto
d’un sentimento giusto.
Provare l’ebrezza
d’una morbida carezza
e un bacio vellutato
dal vino profumato.
Si sperde nell’incanto
del desiderato oblio
dal sorseggiare pio
quel nettare amaranto.
Resta la liberatoria fuga
dalla triste delusione
e provare l’elusione
di ciò che il cuore piaga.
Post n°1132 pubblicato il 25 Maggio 2014 da guidopardo1
Stranamente... A volte da uno strano groviglio, da un inviluppo inquietante, da un cappio soffocante che fa avvertire l’aria così sottile da ottundere il respiro, può scaturire uno sguardo esaustivo, una dolce parola, una mano amica che permettono al tuo cuore il battito asincrono, ai polmoni l’inutile respiro, alla mente il fatale pensiero, per sostenere l’esistenza della tua illusione.
Post n°1131 pubblicato il 24 Maggio 2014 da guidopardo1
- Dimmi, che definizione daresti della vita?
- Direi che la vita è un’esperienza sempre degna d’essere affrontata.
- Qualsiasi aspetto possa essa presentare?
- Certo.
- Beh, io penso che certe esistenze infelici, dure, crudeli, a volte spaventose, non vorrei mai viverle.
- Questo avviene perché tu sei stato destinato ad un altro tipo di esperienza, esperienza che per un altro potrebbe risultare insopportabile. Vedi, io ritengo che ogni uomo sia predestinato in qualsiasi azione per tutta la sua vita e quando questa vita gli arreca avversità insostenibili, egli ricorre al suicidio.
- Ma il suicidio è già un atto di ribellione non predestinato, proprio perché è commesso contro questa presunta predestinazione!
- E’ qui che ti sbagli: anche il suicidio è predestinato. Arrivo ad affermare che ad un individuo sia destinata un’esistenza insopportabile, proprio perché egli arrivi al suicidio.
- Eppure la mia concezione della vita è l’opposto della tua. Io credo che sia l’uomo a costruirsi il destino e non il destino a guidare l’uomo. Prova ne è che dinnanzi ad ogni evento, noi abbiamo diverse possibilità di comportarci, mai una sola. E la non-predestinazione sta proprio nella libertà di scelta tra queste possibilità. Esempio: se quell’uomo non attraversava la strada non sarebbe stato investito.
- Ma seguendo il tuo stesso ragionamento, anche l’investitore poteva scegliere tra il transitare e il non transitare per quella strada e in quello stesso momento, giusto?
- Giusto.
- E allora, vedi che è il destino che ha combinato le due scelte in maniera da provocare l’incidente?
- Ma tu non stai parlando più di vite singole. Tu parli del grandioso disegno regolatore di tutto l’universo. Io invece parlo delle vite singole, prese ad una ad una, considerando il comportamento di ogni singolo uomo nella propria singola esistenza. La libertà di cui ti parlavo prima, è la stessa che Dio diede all’uomo allorché gli lasciò la possibilità di scegliere tra il bene e il male.
- Eppure io ti dico che la vita umana è completamente soggetta al destino. Considera ad esempio quell’uomo che un mattino, a causa di un grave malessere (e non già per sua scelta), non si reca al lavoro e, restando in casa, perisce sotto il crollo di questa. Ora dimmi: non era destino che quell’uomo dovesse morire allora?
- Torno a ripeterti che questo non è destino. Questa è una vera e propria coincidenza; come se tu lanciassi due dadi numerati: al primo lancio si potrebbe avere la coincidenza del 2 col 5, poi del 4 col 6 e così via… Capisci? Nel tuo caso c’è stata la coincidenza del malessere con il crollo della casa, tutto qui!
- Tu chiamala pure coincidenza, ma io resto dell’idea che sia destino. Quest’uomo non ha scelto né il malessere né il crollo della casa, quindi vedi che la tua teoria della scelta non sempre è valida?
- Questa tua affermazione sarebbe valida se l’effetto (crollo della casa e morte) dovesse seguire immediatamente la causa (scelta). Ma ciò non sempre avviene. L’uomo potrebbe aver fatto la sua scelta all’epoca dell’acquisto della casa, acquisto fatto magari senza il controllo accurato della solidità della casa stessa, oppure trascurando qualche norma elementare per il mantenimento di una buona salute. Quindi, anche in questo caso è possibile, anzi, probabile, l’intervento dell’uomo nella formazione del proprio destino. Ma tu, piuttosto, come spieghi che tutta la storia dell’umanità è fondata su volontà umane e non su programmi della sorte? Come spieghi che sono sempre gli uomini a formare gli eventi?
- Lo spiego in modo semplicissimo: non è la sua volontà, bensì il destino che spinge l’uomo a compiere determinate imprese ed è sempre il destino che gli permette di portare a termine o no le azioni intraprese.
- Ma che significato avrebbe allora la vita, se fosse coma la descrivi tu? Che senso avrebbe un’esistenza programmata fino nei più piccoli particolari già dalla nascita? Se hai di queste convinzioni, perché non ti uccidi?
- Perché dovrei uccidermi? Forse che il cane si uccide perché nasce assoggettato all’uomo o il verme perché è costretto a strisciare nella terra o il pesce perché è obbligato a vivere nell’acqua? Esiste qualche animale che si lamenta dl proprio stato? E se non gli animali, perché dovrei lamentarmi proprio io?
- Per il semplice motivo che tu, uomo, hai un’intelligenza che ti permette di ragionare e cercare il motivo delle cose e dei fatti. L’uomo non è un computer che, a seconda di come è programmato, da un determinato risultato. E poi seguendo la tua teoria, bisognerebbe eliminare ogni sorta di premio o punizione. Dovrebbe essere lecito rubare, uccidere e qualsiasi altra forma di delinquenza… E le carceri, i manicomi, ogni forma di restrizione e di coercizione, sarebbero tutti soprusi patiti da chi ne è colpito?
- Non bisognerebbe pensare a ciò come a delle punizioni: se l’operare di un individuo è di danno agli altri, è giusto che questo individuo sia isolato e, se necessario, anche rimosso.
- E chi da diritto a questa rimozione, se anche questo individuo segue il suo destino?
- Ne dà diritto il bene della maggioranza. Se in un vassoio di mele ce n’è una deteriorata, è bene toglierla, affinché non faccia marcire anche le altre. E questa operazione si fa senza pensare minimamente di infliggere una punizione. E l’individuo così isolato potrà imprecare solo contro il destino.
- Mi sembra inutile discutere con te che poni tutto in termini fatalistici e astratti. Ma io ti dico che se tu ti dai una martellata su un dito, la colpa è solo tua che non sai piantare i chiodi e, per favore, lascia stare il destino. Perché, vedi, predestinato è ciò che sicuramente dovrà accadere e che non ha contro neppure una probabilità. E nella nostra vita, di sicuramente certo c’è solo, quando si esiste, la nascita e, dopo che si è nati, la morte. Tutto il resto è frutto delle nostre scelte e delle nostre decisioni.
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Inviato da: guidopardo1
il 07/02/2024 alle 07:03
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il 06/02/2024 alle 07:19
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il 06/02/2024 alle 07:17
Inviato da: guidopardo1
il 12/12/2023 alle 06:01
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il 11/12/2023 alle 07:14