Gunnel

La visita!


Sono partita da Parma alle 3 e mezza e sono arrivata da mio figlio alle 5 e mezza (avevo programmato di partire prima, ma come spesso accade, ho dovuto rivedere le mie priorità). La casa, un momolocale arredato, è molto carina ha la vista sul lungomare; mi aspettava sulla via principale con la sua morosa, una volta arrivati sotto casa sua mi ha abbracciata come non faceva da tempo e mi ha aiutato a scaricare la macchina. Aperto i cofano ha detto: ma tu sei matta! ma quanta roba hai preso?Io: quella che pensavo ti servisse. Se c'è qualcosa che non ti serve la riporto indietro non c'è problema!Portato su tutto abbiamo visto insieme cosa lasciare e cosa riportarmi. Risultato? Sono tornati indietro solo i cartoni vuoti e la teglia delle lasagne vuota da lavare. Dopo aver porzionato e messo in frezeer quello che non avrebbe consumato in breve tempo abbiamo bevuto un caffè,  parlato del suo lavoro, di come si trova lì; ho scambiato due chiacchiere con la morosa che era nervosa. Mi ha fatto tenerezza, ma logimente ho fatto finta di niente continuando a chiacchierare e scherzare con loro. Dopo circa un'oretta mi sono rimessa in macchina con una nuova lista di cose che gli servono per tornare a casa felice di averlo visto sereno con la promessa che alla sua prossima domenica libera ci andiamo di mattina per trascorrere l'intera giornata insieme. La sua ragazza mi ha fatto promettere di andare a pranzo a casa sua così da conoscere sua mamma. Non ho avuto nemmeno il tempo di arrivare al casello dell'autostrada che mi telefona mio figlio per dirmi che gli mancavo già e per sapere le mie impressioni su Vanessa, ed io che non sono capace di tacere gli ho detto che è carina ma che mi era apparsa nervosa, al mio chiederne conferma ha risposto che lo era ma che comunque le sono risultata simpatica, che mi aveva immaginata diversamente da come poi mi sono rivelata (pare che conoscere la "mamma" faccia questo effetto, io lo avevo rimosso onestamente) che la sua impressione è stata positiva ed ha apprezzato il fatto che non ho sottolineato in alcun modo il suo nervosismo.Alla fine della conversazione mio figlio mi ha detto: Mi raccomando quando arrivi a casa telefonami, non farsi stare in pensiero. E' sufficiente che mi fai uno squillo e ricordati che ti voglio bene!ed io gli ho risposto: sì papi, appena arrivo a casa ti chiamo ed anche io ti voglio bene. Non nascondo che la cosa mi ha fatto piacere e sorridere!