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Post n°60 pubblicato il 23 Aprile 2016 da attilario
A volte vorrei essere un poeta sociale, di quelli che scrivono versi duri come pane raffermo, versi osceni, grassi, asfissianti. A volte vorrei essere Juan Gelman, mettere la parola “fuoco” in una strofa, scrivere un verso lungo come il sibilo d’una pallottola. Ma sono in un giardino che ti aspetto, tu arrivi all’improvviso, con la tua gonna cortissima, e il vento apre tutte le prigioni. |
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Alexis Diaz Pimienta
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Ho letto molto volentieri questo articolo. mi piace il tuo...
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 17:48
Lo ammetto, lo ammetto.
Inviato da: attilario
il 11/05/2016 alle 16:02
Ammetterai che anche il titolo è fuorviante, ancorché si...
Inviato da: Malvenuta
il 11/05/2016 alle 14:14
Fatta ingannare dalla foto eh ?
Inviato da: attilario
il 11/05/2016 alle 12:53
uhm...filosoficamente parlando, la musica è apollinea, poco...
Inviato da: Malvenuta
il 11/05/2016 alle 10:19
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